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Cronaca

Sperimentazione Macachi Torino, Il Tar del Lazio respinge sospensione del progetto

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Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del progetto di sperimentazione LIGHTUP delle Università di Torino e di Parma che coinvolge sei macachi.

A dare la notizia è stata la stessa Lav, l’associazione animalista che aveva fatto la richiesta di sospensione del progetto di ricerca LIGHTUP promosso dalle Università di Torino e Parma. Il Tar del Lazio invece ha respinto la domanda di sospensione, decisione alla quale la Lav ha risposto annunciano il ricorso al consiglio di Stato.

“Lav ha appreso con sconcerto che ai macachi attualmente stabulati presso l’Università di Parma sono già state impiantate delle viti conficcate nel cranio e, in primavera, inizieranno operazioni chirurgiche più invasive, circostanza che rende ancora più urgente lo stop al progetto, tanto che il 21 aprile vi sarà una ulteriore chance a livello giudiziario, con una decisione del Tar Lazio sul merito degli esperimenti”, spiegano dall’associazione.

La lav ha contestato “la totale assenza” di motivazione dell’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute ma su questo “il tribunale non ha risposto chiedendo a noi quali siano le alternative agli esperimenti, aspetto che, in questo ambito, compete al Ministero della Salute e al Consiglio Superiore di Sanità”. È stato invece riconosciuto il diritto dell’associazione di accedere alle relazioni sulla sperimentazione degli animali, finora negate.

Il professore dell’Università di Torino che guida il progetto smentisce però alcune affermazioni della Lav. “Accolgo con grande soddisfazione la decisione del tribunale – spiega Marco Tamietto -. Soprattutto per tre punti: il Tar ha riconosciuto che l’associazione animalista non ha fornito né una prova né un principio della prova dell’esistenza di metodi alternativi, che la salute umana è prevalente adottando una posizione chiaramente specista e che è stato preso atto positivamente delle accortezze avute dalle amministrazioni per garantire il benessere degli animali e limitare il numero di quelli utilizzati”. Invece contesta l’esistenza di viti già impiantate nei macachi: “Smentisco categoricamente che sia così, non sono stati impiantate viti sugli animali”.

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