Seguici su

Economia

Come funziona e come richiedere un prestito INPDAP

Avatar

Pubblicato

il

Quando si parla di prestiti in Italia, si sa, l’INPDAP, dal 2012 ribattezzata INPS Gestione Dipendenti Pubblici, rappresenta una soluzione senza eguali per ottenere velocemente liquidità per finanziare le proprie spese o le proprie attività a condizioni molto vantaggiose.

Quali sono i vantaggi di un piccolo prestito INPDAP?

Stando alle ultime regolamentazioni in materia, un piccolo prestito INPDAP risulta essere estremamente vantaggioso proprio in quanto inizialmente pensato dall’ente previdenziale per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Il che significa che l’erogazione del prestito viene fatta direttamente dall’INPDAP grazie al Fondo Credito, ovvero ad un fondo costituito dai contributi dei dipendenti pubblici. Si tratta, dunque, di una sorgente di credito agevolata che prevede tassi di interesse sul prestito (TAN) annui al 4,25%.

Considerando che i migliori prestiti erogati da altri enti finanziari presentano un TAN di poco inferiore al 7%, risulta palese il vantaggio proprio di un piccolo prestito INPDAD. All’agevolazione sui tassi di interessi, si va ad aggiungere anche la modalità di rateizzazione del prestito: l’INPDAP solitamente rilascia prestiti fino ad otto mensilità, quindi, ad esempio, se si guadagnano circa 1500 euro al mese, il prestito massimo che si può ottenere è di 12.000 euro. La modalità di restituzione del prestito prevede la cessione di un quinto dello stipendio.

Facendo un calcolo approssimativo, dunque, senza calcolare il Taeg, ovvero il tasso di interessi unito ai costi di amministrazione (lo 0,5% dei quali è addebitato al richiedente) e alla quota da versare al fondo rischi (che varia in base all’età del richiedente e alla durata del prestito), con una mensilità di 1500 euro e un prestito richiesto di 12000 euro, con TAN fisso al 4,25%, la somma da restituire in totale all’INPDAP aumenta di 510 euro ogni anno.

Con modalità di restituzione attraverso la cessione di un quinto dello stipendio, ciò comporta un addebito mensile di circa 300 euro e la distribuzione del prestito in circa 40 mensilità. Dopo le prime 12 si aggiungono 510 euro, dopo 24 altri 510 e dopo 36 altri 510, per un totale di 1530, ovvero altre 5 mensilità circa. Approssimativamente, quindi, un prestito di 12.000 euro verrà restituito in 45 mensilità circa, ovvero 3 anni e 9 mesi.

Ovviamente si tratta di un calcolo molto approssimativo: per calcolare con precisione le modalità e i tempi di restituzione dovete consultare un esperto, ma con questa stima potete farvi un’idea degli enormi vantaggi che un piccolo prestito INPDAP vi permette.

Come richiedere un piccolo prestito INPDAP

Richiedere un prestito INPDAP può essere comodamente fatto online: ciò che vi servirà sarà il codice personale PIN o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). A questa si va ad aggiungere il numero di conto corrente sul quale vi viene erogato il vostro stipendio, in modo da svolgere in automatico il pagamento delle rate attraverso cessione di un quinto dello stipendio.

Compilata tutta la documentazione online, senza necessità di recarsi presso gli uffici INPDAP, l’accettazione della richiesta e l’erogazione del prestito avverranno in pochissimo tempo. Anche con il cambiamento dell’ente, dall’INPDAP al INPS Gestione Dipendenti Pubblici, i piccoli prestiti hanno conservato le loro caratteristiche fondamentali: semplicità di richiesta e velocità di erogazione.

Avendo a disposizione tutti i dati necessari e trattandosi di un prestito erogato da un ente della pubblica amministrazione, infatti, non saranno necessari controlli e permessi che rallentino l’intero processo: il vantaggio dei piccoli prestiti, inoltre, rispetto ai normali servizi bancari sta anche nella loro sicurezza.

Se, infatti, una banca può fallire o cedere alla tentazione di commettere operazioni che potrebbero compromettere la vostra richiesta e il vostro prestito, un ente della pubblica amministrazione, sotto questo punto di vista, è enormemente più veloce e affidabile.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *