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Appendino: “Nonostante la pandemia a Torino banditi 30 milioni di lavori nel 2020”

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“Il 2020 è stato uno dei peggiori anni della storia contemporanea, lo è stato per il mondo intero, per l’Europa, per l’Italia e per la nostra città. Di fronte a un’emergenza sanitaria, che è poi diventata da subito emergenza anche economica e sociale, la Città si è mossa per far fronte all’emergenza sociale e per aiutare la comunità ad affrontare la gravissima crisi economica”. Lo ha detto la sindaca di Torino, Chiara Appendino, in apertura della conferenza stampa di fine anno.

“Sono stati banditi 30 milioni di lavori, di cui l’80% già affidati. Questo dà il metro di un’amministrazione efficace – ha spiegato la sindaca -. E’ stato un anno quindi all’insegna di uno sforzo straordinario da parte la città nella gestione dell’emergenza. Abbiamo attivato tutta una serie di azioni che accompagnassero la città nell’emergenza sanitaria dal punto di vista economico e sociale. A fianco di questa attività straordinaria, che evidentemente non era prevista, tutti hanno fatto la propria parte per permettere alla città di ripartire”.

“Si sta lavorando su Metro 1 e Metro 2 e nel 2021 finalmente chiuderemo i cantieri di Metro 1. L’assessorato di Iaria ha visto un coinvolgimento particolare per quanto riguarda la revisione del Piano regolatore. C’è stato un grande lavoro sul Valentino, dove c’era una tematica che da anni era sostanzialmente irrisolta e c’erano anche rinnovi costanti di situazioni anche molto complesse dal punto di vista amministrativo. Si è fatto un lavoro di ricognizione, sono partiti i bandi e pian piano si sta lavorando per la rinascita. Nel frattempo sono stati appaltati i lavori per quanto riguardail verde pubblico”, ha spiegato Appendino, che poi è passata ad analizzare la fase “complicatissima” vissuta dal settore della Cultura. Gli uffici dell’assessore Francesca Leon “hanno lavorato per un palinsesto estivo, che ha visto la possibilità durante l’estate di riappropriarsi anche di spazi all’aperto e nuovi. Abbiamo cercato il più possibile anche di fare pressione a livello governativo per cercare di aiutare una filiera, che è fortemente in difficoltà”, ha rivendicato Appendino, ricordando che ad agosto è stato realizzato il Jazz Festival, “in formato rivisto proprio per cercare di immettere risorse nel sistema culturale che continua a essere in forte crisi”.

 

 

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