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Appendino a Cirio: servono soldi per la vigilanza faunistico-ambientale

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La Città Metropolitana di Torino potrà garantire la vigilanza faunistico-ambientale con il proprio personale solo se avrà la garanzia di poter disporre di idonee risorse finanziarie stanziate dalla Regione Piemonte per il rimborso delle spese per il personale di vigilanza in regime di avvalimento. E’ quanto scrive la Sindaca metropolitana Chiara Appendino in una lettera al Presidente Alberto Cirio, in cui si fa presente l’annosa carenza di personale dovuta al progressivo pensionamento dei dipendenti dedicati alla tutela dei beni faunistici e ambientali.

La lettera della Sindaca metropolitana ricorda il tradizionale impegno e la professionalità del personale della Provincia di Torino prima e della Città Metropolitana a partire dal 2015 in materia di gestione degli ecosistemi e delle popolazioni faunistiche, ma anche nella gestione dei popolamenti animali, nella vigilanza sulle attività di caccia e pesca e nella promozione di realtà che, come le zone di pesca turistica, possono avere anche una valenza economica per i territori rurali e montani e una valenza sociale per i cittadini che le frequentano.

La Sindaca Appendino ricorda al Presidente Cirio che la dotazione organica di personale tecnico e di vigilanza è scesa tra il 2015 e il 2021 da 43 a 20 operatori, senza che all’Ente fosse data la possibilità di procedere alla sostituzione del dipendenti andati in pensione. La situazione è particolarmente grave nelle Valli Pellice, Chisone e Germanasca, dove i 7 dipendenti che avevano maturato i requisiti per la quiescienza non sono stati sostituiti. Questo perché la Legge regionale 2019 del 2015 sul personale di vigilanza in avvalimento non aveva quantificato un fabbisogno standard di personale ma aveva identificato nominalmente gli operatori allora in servizio, i quali, una volta andati in pensione, non sono stati sostituiti.

La lettera della Sindaca Appendino si conclude chiedendo al Presidente Cirio una riflessione sul valore ambientale del territorio della Città Metropolitana di Torino e sulla necessità di proseguirne la tutela grazie a personale altamente specializzato e adeguatamente formato dall’Ente di area vasta.

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