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Polemiche per la visita e i selfie in terapia intensiva del deputato Gusmeroli

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Polemiche per la visita del deputato Alberto Gusmeroli, vicesindaco di Arona, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Borgomanero. Il deputato leghista ha pubblicatoo sulla sua pagina facebok una serie di foto ed un lungo testo dichiarando che il suo obiettivo era quello di mostrare csa sta succedendo nei reparti di terapaia intensiva Covid-19 invitando così i cittadini a prendere le dovute precauzioni per fermare il prima pssibile la pandemia.

La sua presenza in un reparto chiuso anche ai parenti dei ricoverati ha però scatenato proteste da parte di cittadini e politici. Dure in particolari le parole del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi: “Il deputato della Lega Gusmeroli entra nei reparti di terapia intensiva dell’ospedale di Borgomanero per fare un po’ di orrenda ‘tv del dolore’? Se si rendesse conto della gravità di ciò che ha fatto si dimetterebbe. Chi ha permesso una passerella come questa nel totale disprezzo dei pazienti e della loro sofferenza? I vertici dell’Asl chiariscano”

“Se i parlamentari leghisti vogliono dare testimonianza di come vanno le cose in Piemonte, chiedano al loro Assessore Icardi come mai solo il 54% degli over 80 piemontesi ha ricevuto la prima dose di vaccino e solo il 13% la seconda” – prosegue Grimaldi. – “Gli chiedano per esempio com’è possibile che si stiano esaurendo i posti in rianimazione per i pazienti non Covid, invece di fare della pornografia sulla pelle di chi rischia la vita”.

Contestazioni arrivano anche da Riccardo Lanzo, vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte e presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale: “Rispetto e apprezzo la scelta dell’onorevole Gusmeroli nell’accettare l’invito della direzione generale dell’ospededale di Borgomanero, anche come testimonianza di vicinanza delle Istituzioni al personale sanitario impegnato nella lotta contro il Covid. Quello che stona però è la spettacolarizzazione di questa visita, fatta sicuramente in buona fede da Gusmeroli su richiesta dell’Asl, ma che la direzione generale Asl avrebbe dovuto evitare. La direzione generale non presti il fianco a inutili strumentalizzazioni”.

Questo è invece quanto Gusmeroli aveva scritto sulla sua pagina facebok:

“La Direttrice generale dell’ASL Dott.ssa Arabella Fontana, la Direttrice dell’Ospedale di Borgomanero Dott.ssa Elisabetta Aliata, il Primario di Anestesia e Rianimazione Dott. Davide Colombo, il Direttore del Pronto soccorso Dott. Claudio Didino mi hanno chiesto di dare voce a ciò che succede “vicino alle nostre case”, ciò che spesso vediamo in Tv solo parzialmente e non pensiamo di avere a pochissimo da noi.
Mi hanno chiesto di Visitare i reparti di Terapia intensiva e sub intensiva dell’Ospedale di Borgomanero e ho subito accettato.
Importante ciò che Vi racconterò che serva il più possibile per evitare di entrarci, e per questo in primo luogo mi hanno detto le tre regole: Mascherina ben indossata, distanziamento e pulizia e a casa TUTTI devono avere il saturimetro e se avete dei minimi sintomi provatelo ogni due/tre ore.
Sono entrato alle 14.00 ho indossato i camici tipici da Ospedale poi la vestizione anticovid che si può fare solo aiutandosi l’un con l’altro. Pensiamo che Medici e infermieri sono completamente coperti come mi vedete nelle foto per sei lunghe ore e non c’è sudore e stanchezza che tenga … pensiamo anche che a marzo/aprile dell’anno scorso non avevano nulla di tutto ciò! e tantissimi sono stati i medici e infermieri mancati alla vita.
Poi l’incontro con i malati in terapia intensiva, per massima parte intubati e addormentati. Non Vi dico lo strazio nel vedere persone che conosco, ho salutato Roberto e Gaetano di Arona … Roberto che tra oggi e domani va, fortunatamente, in reparto subintensiva/covid mentre Gaetano gli aspetta almeno un altro mese o forse due terribili mesi.
Il reparto di terapia intensiva a Borgomanero ha diciotto degenti su 23 posti letto disponibili e già utilizzano le sale operatorie come letti di terapia intensiva con tutte le difficoltà e il rinvio di operazioni per altre patologie che ovviamente qui non si possono fare.
Ma anche il reparto di subintensiva e il Pronto soccorso sono ai limiti.
Al Reparto di subintensiva incontro il bravissimo Primario Dott. Gianluca Airoldi e non vi dico la sua emozione nel raccontarmi i diversi casi terribili e le difficili decisioni quando si è fatto di tutto e non si riesce a salvare i malati … perché il medico ha la missione di salvare e quando non ci riesce il dramma è per il malato, i famigliari e anche proprio per i bravissimi medici e infermieri.
I due Reparti hanno le luci accese tutto il giorno, si perde il senso del tempo, si confonde il giorno e la notte, in subintensiva i pazienti sono svegli e l’esserlo è anche peggio.
Persone con il casco, con la mascherina e l’ossigeno, il racconto del Dott. Arioldi di una persona che dopo giorni e giorni di casco gli ha chiesto di farlo morire perché non gli sembrava più vita … ma loro hanno anche il cuore per trovare le giuste parole per infondere quel coraggio e minimo di speranza per cercare di aiutarli a scacciare certe idee.
Ho incontrato l’Aronese Camillo in Pronto soccorso e ho portato l’abbraccio della città ad alcuni Aronesi e a tutti quelli che ho incontrato, l’emozione è tanta, la gratitudine per una visita che ti segna è tantissima ma enorme la responsabilità che abbiamo nel dire a tutti di fare la massima attenzione, purtroppo è un male che colpisce in modo diverso da persona a persona, ancora le cure non si possono standardizzare e ho visto anche persone non anziane.
Vi ho “martellato” di avere la massima attenzione per mesi con le mie dirette e lo faccio ancora il martedi … ricordiamoci delle tre regole (mascherina, distanziamento e pulizia) e del saturimetro, come Comune per chi non può permetterselo lo diamo gratis.
I medici e infermieri sono tosti e come diciamo tutti sono eroi, ma sono oltre un anno che non mollano e dopo un ora e mezza “bardato” di tutto punto per non infettarmi e averLi visti all’opera, vi assicuro che il miglior modo per considerarli veri eroi è VUOTARGLI QUESTI REPARTI facendo prevenzione, impedire che la gente varchi la soglia perché sono tantissimi i malati che entrano in questi due reparti e non rivedono i loro cari e chi ha perso un parente o amico sa cosa significa.”

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