Ogni anno, con l’avvio delle semine primaverili, si registrano attacchi sempre più massicci di cinghiali alle coltivazioni, in particolare delle zone contigue ai parchi e nelle aree vicine alle zone boscate con la presenza di incolti. Per questo Confagricoltura Piemonte chiede l’intervento dei prefetti per poter mettere un argine hai numerosi e gravosi danni causati dai cinghiali.
“Ci troviamo in una situazione paradossale, dichiara il presidente Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia, che con una lunga serie di distinguo politici, mancanza di risorse e conflitti di competenze crea un danno enorme all’attività d’impresa e rischi sempre più elevati per quanto riguarda la diffusione della peste suina africana, di cui i cinghiali sono vettori, come purtroppo è già dimostrato in molte aree del Nord Europa. Abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, l’intervento delle autorità competenti e ora, annuncia Allasia, ci siamo rivolti ai prefetti delle province piemontesi, affinché, come rappresentanti del governo a livello territoriale, assumano il coordinamento delle iniziative tra i vari enti per porre un freno a questo scempio”.
“Occorre rendersi conto della situazione e affrontare Il problema con senso di responsabilità, prima che si arrivi a un punto di non ritorno, conclude Allasia, anche perché ogni anno abbiamo oltre 5.000 segnalazioni di danni ai coltivi in Piemonte e più di 1.100 indicenti stradali, alcuni dei quali purtroppo mortali. Quanto dobbiamo ancora attendere perché si affronti in modo risolutivo la questione?”.