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Giaveno ha conferito la cittadinanza onoraria a Bruno Segre

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La città di Giaveno ha conferito la cittadinanza onoraria a Bruno Segre. Oltre al Sindaco Carlo Giacone è intervenuto l’Assessore alla Cultura Edoardo Favaron che ha presieduto la Commissione per la Cittadinanza onoraria. Hanno preso la parola per il Consiglio Comunale la Consigliera Vilma Beccaria che ha parlato dell’Avv. Segre come esempio
per la persona che è stata e per quello che ha fatto, la Consigliera Carmela Casile che lo ha ringraziato per la sua testimonianza, che ha spronato tutti a non fermarsi ad abbattarsi e ad impegno condotto sempre con garbo, la Consigliera comunale Antonella Grossi, che ha evidenziato comer l’Avv. Segre rappresenta i valori delle battaglie che
ha fatto e il Consigliere Vladimiro Colombo che si unito alle parore pronunciate da chi è intervenuto prima.

A seguire è stato invitato a prendere la parola il dottor Gianfranco Quaglia Presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, che ha percorso con incisività l’attività di Bruno Segre come giornalista, non solo come decano, ma come autentica bandiera per i giornalisti, per quanto ha fatto e ancora fa per la libertà di stampa. Per un’azione con la penna ma anche visibilmente, in piazza con i giornalisti fino ad alcuni anni fa, per alcuni importanti traguardi.

Con tutti i presenti sono stati poi condivisi due messaggi, di cui ha dato lettura Alessandra Maritano, in veste di cerimoniere della Città.
Uno dell’Avv. Simona Grabbi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, che si è congratulata per il conferiemento ad un collega la cui fulgida figura, non solo professionale, tuttora trasmette i valori dell’amata professione e delle conquiste delle libertà dei cittadini.
L’altro della cittadina onoraria Vera Vigevani Jarach che ha evocato il ricordo degli incontri a Giaveno pieni di condivisione di idee ed impegno sui diritti umani e sulla responsabilità di fare tutto il possibile e con le migliori strategie, per tentare di migliorare il mondo.

Il Sindaco ha proceduto nella lettura dell pargamena e nella consegna nelle mani dell’avvocato che si è profuso in una intensa Lectio Magistralis. In questa dopo aver ringraziato il Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali e tutti i cittadini di Giaveno per il conferiemento ha ripercorso tutta la sua esistenza umana e professionale unita ai ricordi lontani della Val Sangone, quando negli anni trenta la famiglia trascorreva le vacanze estive a Coazze e all’acquisto nel 1975 di uno chalet all’Alpe Colombino, dove trascorse molte ore nel silenzio e nello studio delle vertenze professionali fino al 2004 quando un incendio discrusse lo chalet. Molti i contenuti storici riferiti al Regine Fascista. Tanti i passaggi alle sue scelte e a seguire dell’attività di giornalista e di avvocato e alle molte azioni intraprese per i diritti, la libertà e la verità.

“In conclusione, ricordando che Sandro Pertini scrisse: “con la libertà tutto è possibile, senza libertà tutto è perduto”, dobbiamo combattere contro ogni tentativo reazionario diretto alla riesumazione del fascismo, come avvenuto recentemente Roma nel saccheggio della CGIL e nell’aggressione all’Ospedale Umberto I da parte di analfabeti della
democrazia… Lo strumento adatto è la Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza che tutela democrazia e diritti civili”. Ha detto e concluso l’Avv. Segre salutato da ripetuti applausi.

In ultimo a chiusura della cerimionia l’Avv. Segre ha lasciato un messaggio sul libro d’onore.

Preasenti in sala l’Associazione Alpini Gruppo Giaveno – Valgioie, I Besaglieri, l’A.N.P.I. Giaveno Val Sangone, l’Unitre Giaveno Val Sangone, cittadini.

Torinese, avvocato e giornalista nasce il 4 settembre 1918. Sin da giovanissimo ha scelto la lotta per la libertà come percorso di vita, una lunga vita nel corso della quale ha sempre dato testimonianza e impegno per la difesa della democrazia, dei diritti umani e della libertà dei cittadini in ogni circostanza, dell’opposizione al razzismo e all’antisemitismo.

Figura tra le più limpide e coraggiose dell’antifascismo italiano, è stato partigiano combattente.
Da giornalista diventerà avvocato, impegnato nella difesa dei diritti civili, della giustizia e della laicità.

Risale al 1949 la difesa del primo obiettore di coscienza; intenso l’impegno a favore l’introduzione del divorzio.

Per oltre settant’anni le sue battaglie hanno trovato eco nelle pagine del mensile L’Incontro, da lui fondato e diretto, e in altri importanti contesti associativi quali la Federazione provinciale dell’Associazione Nazionale perseguitati politici italiani antifascisti.

Esempio di determinazione, pioniere della cremazione e di molte altre iniziative, è gionalista e scrittore lucido e profondo.

A riconoscimento dell’impegno di una vita e di sempre per la giustizia, la pace e la libertà, contro ogni discriminazione e l’indifferenza, alto testimone della memoria, esempio  per tutti di coerenza e dignità.

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