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Cultura

La Brezza festeggia 20 anni in Sala Scicluna a Torino tra volontariato e teatro sociale

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Sala Scicluna, spazio polivalente nel cuore di Barriera di Milano (via Renato Martorelli 78 a Torino), accoglie all’interno della stagione culturale 2021/22 uno speciale evento che intreccia volontariato e teatro sociale.
Domenica 28 novembre l’associazione La Brezza ODV festeggerà nello spazio il suo ventennale con la nona edizione di Scambi di luce.

Il programma della giornata prevede, alle ore 15.30, la presentazione del testo Brezza venti, con la lettura di poesie e il racconto dei progetti realizzati dal 2001 a oggi. Alla sera, dalle ore 20.30, il pubblico potrà assistere ad Aria, performance teatrale nata dalla collaborazione tra La Brezza, alcune persone inserite in percorsi alternativi al carcere, la Gipsy Musical Academy di Torino e la cantautrice Anna Castiglia. Regia di Stefania Rosso, della compagnia Liberipensatori “Paul Valéry”. Un evento patrocinato da Vol.To – Centro Servizi per il Volontariato.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tramite SMS o WhatsApp al numero 3474002314; posti limitati. Per accedere è richiesto il Green Pass; ingresso e fruizione nel rispetto delle normative da contenimento Covid-19 vigenti.

L’associazione d’ascolto La Brezza opera con i propri volontari all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino e altri istituti penitenziari del Piemonte. L’obiettivo che si prefigge è di promuovere interventi finalizzati a sensibilizzare il territorio nei confronti del mondo carcerario, per far sì che il grande divario esistente tra la società e il carcere possa essere attenuato.

La Brezza nasce nel 2001, inizia a operare all’interno dell’ospedale Amedeo di Savoia rivolgendosi, con specifici spazi di ascolto, a persone sieropositive. Dal 2003 gli spazi di ascolto vengono dedicati anche ai detenuti delle Vallette. Durante uno degli incontri è nata l’esigenza di creare un ambiente in cui dare alle persone la possibilità di esprimersi liberamente senza nessuna forma di giudizio, scegliendo l’arte come strumento d’espressione e di ascolto.

Inaugurata nel 2017 da Katia Capato, direttrice artistica di Nuove Cosmogonie Teatro e presidente della neonata Associazione culturale Joseph Scicluna, Sala Scicluna nasce come atto d’amore e promessa mantenuta nei confronti di Joseph (alias Pino) Scicluna, attore, drammaturgo e regista maltese, suo compagno di vita, venuto a mancare due anni prima a seguito di una grave malattia. Ex carrozzeria, situata in un interno cortile, Sala Scicluna si presenta oggi come un’oasi riparata dal caos urbano, nuovamente fruibile al 100% della capienza da tutti coloro che ricercano quiete e bellezza nella musica, nel teatro, nelle mostre figurative o negli incontri a tema librario.
La programmazione, concepita volutamente come un cantiere in costruzione, è tuttora aperta a proposte dal territorio, con la volontà di arricchire lo scambio tra gli artisti e il presidio culturale.

“Intenzione, azione, determinazione, non dare nulla per scontato, valutazione e scelta, presa di coscienza dei momenti difficili e, nonostante tutto, ancora una certa fiducia nel miracolo, nella serendipità, e nella benevolenza e creatività dell’universo e del genere umano. Con questo spirito Sala Sicluna riapre ancora una porta, portando avanti quel sogno e progetto che anni fa le ha permesso di prendere vita”. Così la direttrice Capato, che aggiunge: “In Barriera di Milano, quartiere ancora troppo spesso vittima di pregiudizi ma crogiolo di creatività, si realizza il sogno e la promessa. Sala Scicluna è una realtà totalmente autosostenuta. Il prezioso supporto del pubblico e di coloro che, riconoscendola quale oasi di bellezza e di sincero incontro, ne hanno chiesto in uso spazi e servizi, ne ha garantito la ripartenza in seguito ai lockdown della pandemia”.

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