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Cultura

Con Piemonte dal Vivo il teatro utilizza la realtà virtuale

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Si apre il 4 febbraio a Torino con Elio Germano e la nuova produzione Così è (o mi pare), Pirandello in VR il progetto onLive 2022, ideato da Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Digital Hangar e con la direzione scientifica di Simone Arcagni, professore dell’Università di Palermo: un mese dedicato a performance, spettacoli, incontri e dibattiti sul mondo dello spettacolo dal vivo ibridato alle nuove tecnologie. Un viaggio alla scoperta di nuovi processi e prodotti creativi che dal Museo Nazionale del Cinema di Torino – con le sue nuove sale dedicate alla fruizione VR – si sposterà sull’intero territorio regionale, andando ad abitare spazi extra teatrali, come musei, biblioteche, spazi di aggregazione e scuole.

Già nel 2020 la Fondazione Piemonte dal Vivo aveva ideato onLive, una sfida digitale per provare ad abbattere il confine fra onsite e online nel periodo di lockdown imposto dalla pandemia: un palinsesto digitale con contenuti originali, proposte multidisciplinari fruibili gratuitamente su smartphone, pc, tablet, ma anche il progetto speciale Segnale d’Allarme in smart watching in collaborazione con le librerie indipendenti piemontesi.

La Fondazione ha deciso di rilanciare il progetto e farne una traiettoria stabile da affiancare alla programmazione classica nei teatri del Piemonte. La nuova progettualità propone, quindi, spettacoli che sfruttino le nuove tecnologie – dal VR allo smartphone, alle videoinstallazioni, dall’utilizzo di sensori al gaming – in contesti teatrali e soprattutto extra teatrali, per favorire l’avvicinamento di nuovi pubblici, valorizzare il patrimonio culturale territoriale esistente e favorire nuove forme di accesso e fruizione delle performing arts sull’intero territorio regionale.

La realtà virtuale, nel nuovo spettacolo firmato da Infinito/Gold Production con protagonista Elio Germano, cala il testo pirandelliano “Così è (se vi pare)” nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Evento inaugurale al Museo Nazionale del Cinema di Torino – dove, per ovviare ai limiti di capienza, sarà possibile seguire in diretta streaming la conversazione tra Elio Germano e il professore Arcagni – , lo spettacolo Così è (o mi pare), Pirandello in VR sarà poi a Venaria al Teatro Concordia il 5 febbraio, a Vercelli all’Officina Anacoleti il 6 febbraio, per poi tornare nuovamente a Torino per una replica speciale al Liceo Berti di Torino il 10 febbraio al mattino in collaborazione con la rassegna Concentrica. Dal 16 al 21 febbraio, il Museo Nazionale del Cinema ospiterà Hydrocosmos, un film in VR diretto da Milad Tangshir prodotto da Tecnologia Filosofica in co-produzione con Coorpi e in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Una narrazione astratta, che racconta l’arrivo dell’acqua e l’emergere della vita cosciente in un angolo remoto dell’universo, presentata attraverso una sinfonia di corpi performativi, immagini, suoni, luci e ombre. Il lavoro è frutto dell’incontro artistico tra la coreografa-danzatrice Francesca Cinalli, il musicista Paolo De Santis e il regista cinematografico Milad Tangshir che ha guidato la compagnia nell’esplorazione del mezzo immersivo, grazie ad una speciale residenza artistica realizzata negli spazi della Lavanderia a Vapore di Collegno nel mese di gennaio 2021.

Altra esperienza che utilizza la VR è La Stanza, produzione Asterlizze, in programma ad Arquata Scrivia (Al) dal 23 al 27 febbraio alla Casa Gotica. Materiali d’archivio, fotografie, musica, video in Super 8 e recitazione si mescolano tra loro in un’esperienza immersiva in Virtual Reality per uno spettatore alla volta. Il visitatore potrà rivivere l’atmosfera degli anni Novanta, all’interno di una camera da letto tutta da esplorare, nei panni di una bambina alla scoperta della storia della propria madre e del suo passato. Il 26 febbraio a Novara, alla Spazio Nova, attraverso le vibrazioni trasmesse dai battimenti binaurali e la realtà virtuale, viene esplorata una nuova modalità performativa di cui lo spettatore è esso stesso parte attiva: Vera, progetto di Fluxlab, è un nuovo concetto di performance artistica in cui attraverso l’interazione fra realtà virtuale e musica si sperimenta un nuovo setting esperienziale. Come in una sorta di happening collettivo, agli spettatori verrà chiesto di indossare visori oculus per farsi guidare in un viaggio.

Il gaming sarà scoperto ad Asti, allo spazio Fuoriluogo con il progetto Shakespeare showdown, un’esperienza interattiva ideata da Enchiridion in un multiverso shakespeariano per un solo spettatore alla volta. In programma tutto il mese, negli orari di apertura dello spazio astigiano, i partecipanti avranno l’opportunità di determinare, attraverso la propria partita, il destino del personaggio: Romeo o Juliet?

La danza è una delle arti performative che sta esplorando il mondo delle nuove tecnologie in maniera più evidente: l’arte del movimento del corpo nello spazio e nel tempo, proprio per queste sue caratteristiche, è una interlocutrice privilegiata per le esperienze digitali e cross-mediali. A Vercelli il Museo Borgogna ospita dall’11 al 13 febbraio Coreofonie di EgriBiancoDanza, performance in cui i danzatori della reagiscono a una destrutturazione musicale elettronica de Le sacre du printemps realizzata dai compositori METS- Conservatorio di Cuneo. L’idea di METS di “espandere” temporaneamente installazioni e opere d’arte tramite la dimensione sonora sperimentale trova in questo concept una piena realizzazione, grazie al contributo fondamentale dell’azione coreutica. La danza è protagonista anche a Biella, all’Opificio dell’Arte il 13 febbraio, con Peaceful Places di Margherita Landi e Agnese Lanza, progetto sperimentale che attraverso la realtà virtuale combina l’esperienza fisica e quella emotiva; al Museo del Paesaggio di Verbania Re-Flow di Coorpi (il 19 e 20 febbraio) è una performance che lega danza e intelligenza artificiale, corpi e macchine, trasforma battiti, fiato, sudore e storie in suoni e videoproiezioni in tempo reale, mappandoli direttamente sulle pulsazioni e sui movimenti dei performer e del pubblico. Dal 25 al 27 febbraio alla Cappella Nuova del Sacro Monte di Orta (No), debutta in anteprima nazionale Il bosco che non c’è, una produzione immersiva di CROSS in collaborazione con NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Un percorso di ricerca e co-creazione che, attraverso il linguaggio poetico della performance e della danza, vuole affrontare il tema della percezione nel rapporto con il mondo naturale. Infine a Collegno (To), dalla Lavanderia a Vapore – centro di residenza per la danza parte l’installazione olofonica site specific Square, ideata da Lorenzo Bianchi Hoesch in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi: un’esperienza immersiva – tra passato e presente, tra spazio e racconto – da vivere con il proprio smartphone e un paio di cuffie, per scoprire la Lavanderia a Vapore e il Parco della Certosa (installazione permanente: è necessario prenotare, per verificare gli orari di apertura, a info@lavanderiaavapore.eu).

A Saluzzo (Cn), le nuove tecnologie saranno l’occasione per affrontare il tema dell’accessibilità, partendo da una questione forte: al cinema- teatro Magda Olivero verrà proiettato il 14 febbraio VR Free (We Are Free), un documentario scritto e diretto da Milad Tangshir che pone lo sguardo sulla natura degli spazi della detenzione, descrivendo alcuni momenti di vita all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il film raccoglie la reazione di alcuni detenuti durante il loro breve incontro, con video 360° che mostrano la vita fuori dal carcere. Usando i visori VR e le cuffie, i reclusi, privati temporaneamente della loro libertà, hanno virtualmente potuto partecipare ad alcune situazioni pubbliche e intime che non possono più vivere, come una partita di serie A allo stadio, una festa in discoteca il sabato sera, un’immersione sottomarina, l’incontro con la propria famiglia in un parco pubblico. Il 21 febbraio lo spettacolo Segnale d’Allarme – La mia battaglia in VR, firmato da Elio Germano e Omar Rashid, sarà disponibile per i detenuti della Casa di Reclusione R. Morandi di Saluzzo. Uno spettacolo provocatorio, con l’utilizzo di visori, che ci mette in discussione come pubblico: cosa stiamo vedendo? A cosa applaudiamo? Chi è il personaggio che abbiamo di fronte? Dove ci sta portando?

Infine, ad Alessandria, in collaborazione con Abilitando Onlus, lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate per la regia di Jurij Ferrini il 17 febbraio al Teatro Alessandrino sarà audio-descritto e accompagnato da un tour tattile per rendere possibile la fruizione alle persone non vedenti.

Durante tutto il mese, saranno, inoltre, previsti alcuni webinar di approfondimento che entreranno a far parte della digital library di Digital Hangar, la piattaforma di attività e di professionisti a disposizione del mondo culturale, per promuovere una visione dell’impresa culturale come economica a tutti gli effetti.

Foto di Nuri Rashid

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