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Ambiente

Decreto libera caccia: associazioni animaliste preoccupate per il “far west” contro ogni specie animale

“Saranno gli amministratori locali a decidere quali animali considerare pericolosi, per compiacere la parte più estremista del proprio elettorato”

Sandro Marotta

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Torino – Dopo il Decreto “libera caccia” emanato dal Governo lo scorso 13 giugno, le associazioni animaliste piemontesi come SOS Gaia si dicono preoccupate per la possibilità di via libera all’abbattimento di qualsiasi specie animale. Il provvedimento rientra nel piano di contrasto alla presunta emergenza cinghiali, ma viene consentito di uccidere “con ogni mezzo” qualsiasi specie ritenuta pericolosa.

“Il Governo Meloni, per evitare conflitti di competenza con enti regionali, si è affrettato  legiferare la possibilità per le regioni di decidere l’abbattimento di tutte le specie che saranno giudicate pericolose. – commentano i rappresentanti di SOS Gaia – Si potrebbe aprire un conflitto costituzionale su come si possa definire di “tutela” una legge che permette di uccidere un gran numero di animali, considerato che l’uccisione non può essere sinonimo di difesa.”

“In pratica – conclude la nota congiunta delle associazioni animaliste – saranno semplicemente le richieste di “sicurezza” provenienti da amministratori locali o regionali desiderosi solo di compiacere la componente più estremista del proprio elettorato, a determinare cosa far fuori, come e quando”.

 

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