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Cultura

Nel cuore del Chianti Classico, la cantina di Vallepicciola è un gioiello architettonico tra i più all’avanguardia d’Italia

Vallepicciola, radici nel territorio del Chianti Classico e gioiello di modernità

Alessia Serlenga

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Castelnuovo Berardenga – Come la vite nasconde le sue radici nel terreno, offrendo i suoi prodotti alla luce del sole e seguendo i suggerimenti di madre natura, così i quasi 7.000 mq della cantina Vallepicciola sono stati armoniosamente progettati per emergere solo in parte dal suolo. Il progetto porta la firma di Margherita Gozzi la quale, attraverso la sua visione architettonica, ha valorizzato la vista mozzafiato di cui la cantina gode, sulle colline del Chianti Classico, creando un luogo dove moderni e tecnologici macchinari accolgono le migliori uve, prodotte e selezionate dall’attenta cura in vigna per dare vita, per mano dell’enologo, a vini di assoluto pregio.

Incastonata all’interno di un naturale declivio del terreno e in perfetta armonia con la meravigliosa natura toscana che la circonda, la cantina Vallepicciola rappresenta uno dei più importanti esempi italiani di edilizia vitivinicola capace di fondare le sue solide radici nel rispetto e allo stesso tempo esaltazione del territorio. La sua forma a mezzaluna si dispiega lungo un terreno naturalmente vocato alla viticoltura e i suoi colori riprendono le carezze del sole sui vitigni; sono questi gli aspetti estetici più visibili di un vero e proprio gioiello architettonico, progettato dall’architetto Margherita Gozzi, situato nel cuore del Chianti Classico. «La cantina di Vallepicciola è una delle architetture vitivinicole più all’avanguardia in Italia» spiega Alessandro Cellai, enologo e direttore generale di Vallepicciola. «Lo è sia dal punto di vista della dotazione di attrezzature moderne e tecnologia sia per la perfetta fruibilità degli spazi nei vari reparti».

Vallepicciola conta una superficie totale di 6.952 mq ed emerge dal terreno per mostrarsi, ma solo in parte; proprio come le migliori viti. Visibili dal lato nord sono le aree destinate al ricevimento, alle funzioni amministrative, commerciali e di accoglienza ricettiva; dalla terrazza si possono ammirare i tramonti mozzafiato tra i vigneti e lungo tre le colline della tenuta Vallepicciola. Volumi generosi e ampie vetrate caratterizzano gli spazi produttivi pensati per accogliere la produzione dei 107 ettari vitati, tutti inclusi nella zona di Castelnuovo Berardenga e suddivisi in 12 zone per 7 varietà di uve.

Lasciando il piano zero, la cantina prosegue su due distinti piani interrati in cui trovano spazio tutte le lavorazioni; dalla fermentazione in tini di acciaio e legno, alla conservazione e l’imbottigliamento, lo stoccaggio e la spedizione, seguendo un progressivo discendere dalla superficie verso le zone più basse e sotterranee. Preziosi gli spazi della barricaia, l’ampia sala nella quale una splendida volta a botte protegge e custodisce la ricca produzione di Vallepicciola. Tornando in superficie il wine shop, un ambiente elegante ma allo stesso tempo capace di accogliere i suoi ospiti in modo piacevole e informale. Uno spazio di ricevimento con ampia vista sulla vallata e dal quale è possibile immergersi in un percorso sensoriale di degustazione dell’intera produzione di Vallepicciola che varia dal vino all’olio fino a rendersi luogo di eventi artistici e musicali, soprattutto in estate, con piacevoli serate all’aperto e sotto le stelle. «L’edificio è stato perfettamente integrato nel territorio tanto che dalla strada provinciale che passa davanti alla cantina stessa non si ha minimamente la percezione di essere di fronte a una struttura di quasi 7.000 mq. A ciò hanno contribuito i materiali utilizzati per la costruzione: la pietra,recuperata dallo scasso per l’impianto dei vigneti, per il rivestimento della struttura; il legno, nelle aree di accoglienza, il ferro e l’acciaio, destinati per lo più ai piani di lavorazione. Il cotto, invece, per alcune aree nobili e il clinker, una ceramica molto resistente, per le più grezze, destinate al passaggio di auto e mezzi pesanti; inoltre, al fine di creare continuità con la natura che circonda la struttura, dai tetti dei piani interrati sono stati ricavati i prati che oggi si dispiegano intorno all’edificio» spiega Cellai. «Inoltre, l’edificio è stato progettato per avere in ogni reparto un’ideale continuità logistica, così da gestire al meglio tutte le attività produttive. Siamo stati molto attenti anche all’aspetto della sostenibilità, dando vita a una realtà ad impatto zero. Grazie, infatti, all’impianto a cippato è possibile riscaldare l’acqua, grazie a quello fotovoltaico viene prodotta energia elettrica e tramite un altro impianto si riesce a recuperare la CO2 che si forma in cantina. In aggiunta, la cantina è fornita di un ciclo di recupero degli scarichi nel quale confluisce l’acqua che, dopo essere stata depurata e filtrata, viene immessa in cisterne e riutilizzata per l’irrigazione».

Vallepicciola vuole rendere omaggio al territorio del Chianti Classico e il suo valore enologico inestimabile e dal quale Alessandro Cellai, con la sua esperienza e competenza, è riuscito a realizzare una produzione di vini di alta qualità ormai nota a tutto il mondo. Come i nuovi cru dell’azienda chiantigiana: tre vini della linea “Grandi Cru” ossia Vallepicciola 2021 Toscana Chardonnay 100%, Vallepicciola 2020 Toscana Sangiovese 100% e Migliorè 2019 Toscana Rosso, taglio bordolese, che combinano territorio, qualità e contemporaneità.

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