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Enogastronomia

Il Salone del Vino di Torino si conclude con oltre 17 mila visitatori

Il cuore della manifestazione sono state le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, dove ci sono stati oltre 10.000 passaggi, di cui 2000 operatori professionali

Gabriele Farina

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TORINO – Si è conclusa oggi, con grande successo di pubblico, la seconda edizione del Salone del Vino di Torino. Oltre 17.000 passaggi, tra il Salone del vino, nei due luoghi simbolo della città, e il palinsesto OFF diffuso. Un grande evento diffuso che ha coinvolto oltre 500 cantine e 100 appuntamenti in un programma pensato per raccontare il mondo del vino attraverso tradizione e innovazione ma anche cultura, musica e letteratura.

Il cuore della manifestazione sono state le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, dove sabato 2, domenica 3 marzo e lunedì 4 marzo ci sono stati oltre 10.000 passaggi, di cui 2000 operatori professionali, raggiungendo il sold out prima dell’apertura delle porte, nella sede del Museo del Risorgimento nelle giornate di sabato e domenica.

Tra gli operatori del settore presenti lunedì 4 marzo tante aziende del territorio, enoteche e ristoratori e buyer dalla Danimarca, Germania, Olanda, grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte.

Gli eventi collaterali

Grande successo per WOUSE, contenitore di eventi dedicato ai creator e agli influencer, che ha raccontato tutta la città di Torino e la sua enogastronomia, con più di 100 attivazioni social.

Sold Out per tutte le serate di Notte Rossa Barbera, progetto dell’Associazione FEA, che ha animato con musica e vino le piole della città; importante anche la partecipazione alle Grandi Cene e al palinsesto dei talk del Salone del Vino.

Esauriti tutti i posti alle masterclass e alle degustazioni tenutesi presso SNODO durante il weekend del Salone.

Novità della seconda edizione è stato il coinvolgimento della Regione Autonoma Valle D’Aosta come regione ospite. Con i suoi vini e i suoi spirits ha conquistato il pubblico del Salone. Obiettivo raggiunto anche grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Valle D’Aosta e la Camera valdostana delle imprese e delle professioni.

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