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Cronaca

Sesso e crack nel palazzo di via Urbino a Torino, i terribili racconti delle ragazze sfruttate

Le donne erano talmente dipendenti dalla droga che qualcuna ha raccontato di essere rimasta lì per quattro giorni di fila a fare sesso anche con 30-40 uomini al giorno fumando crack continuamente

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TORINO – Si è concluso ieri in tribunale a Torino il filone dibattimentale del processo riguardante i fatti del palazzo di via Urbino, dove un gran numero di donne si prostituiva in cambio di crack. I due imputati sono stati entrambi assolti. Erano accusati di essere complici di Monique, la trans che gestiva l’appartamento e organizzava i festini, già condannata con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi di reclusione a 3 mila euro di multa per sfruttamento della prostituzione.

Assoluzioni a parte, però, sono state le testimonianze di chi partecipava ai festini (clienti e ragazze) a destare l’attenzione per la gravità della situazione che si era creata in quell’appartamento. I racconti delle ragazze, ben ricostruiti da Repubblica, sono impressionanti. C’erano giovani studentesse, lavoratrici, madri, tutte accomunate dalla insostenibile dipendenza dal crack.

Perchè il punto centrale della vicenda (che ha reso difficile il lavoro dell’accusa) è proprio quello: in quelle serate praticamente non giravano soldi. Le donne si prostituivano in cambio di crack, che consumavano sul posto. Così all’apparenza si trattava di festini a base di crack e sesso, dove tutti i partecipanti erano consenzienti. In realtà le donne erano talmente dipendenti dalla droga che qualcuna ha raccontato di essere rimasta lì per quattro giorni di fila a fare sesso anche con 30-40 uomini al giorno fumando crack continuamente. Consenzient, quindi, ma non in grado di rifiutare a causa della dipendenza.

A gestire tutto, clienti, droga e ragazze, c’era Monique, che agiva con precisione maniacale, tanto da calcolare i grammi di crack in base ai minuti di sesso. Ma poi anche lei partecipava e quindi nuovamente si torna in apparenza al festino. In realtà, come detto, Monique è già stata condannata ed è quindi stata provata lo sfruttamento della prostituzione. Quello che più stupisce è il panorama generale di quanto accadeva in quella casa.

(Foto: frame dal film “Salon Kitty” di Tinto Brass)

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