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Approvato il progetto di restauro degli ex stabilimenti Diatto in via Frejus a Torino

I lavori riguarderanno la palazzina uffici e un ex capannone industriale abbandonato progettati in stile Art Nouveau dall’ingegner Pietro Fenoglio

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TORINO – E’ stato approvato dalla Giunta comunale di Torino il progetto esecutivo per il recupero degli ex stabilimenti della Diatto, una vasta area di circa 25mila metri quadrati in via Frejus 21, dove a inizio Novecento i fratelli Pietro e Vittorio Diatto decisero di produrre lussuose berline e costose vetture sportive ad alte prestazioni.

I lavori riguarderanno la palazzina uffici e un ex capannone industriale abbandonato progettati in stile Art Nouveau dall’ingegner Pietro Fenoglio, significative testimonianze di un periodo storico così importante per Torino come quello protoindustriale. Inoltre consentiranno la rifunzionalizzazione del complesso edilizio trasformandolo in uno spazio polifunzionale.

La riqualificazione

In particolare l’ex capannone industriale sarà oggetto di una completa riqualificazione con interventi per rendere fruibile a un utilizzo pubblico per attività culturali lo spazio inutilizzato. Gli ambienti verranno riadattati, saranno realizzati gli impianti termici, elettrici, idraulico-sanitari, si procederà al recupero delle facciate, al rifacimento della copertura e al posizionamento dell’impianto fotovoltaico. Sono previsti inoltre interventi per l’efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche, mentre nella palazzina si lavorerà alla messa in sicurezza dei locali.

“A lavori ultimati l’isolato tra le vie Fréjus, Revello, Cesana e Moretta – che negli anni Quaranta ha ospitato lo stabilimento SNIA Viscosa per poi diventare, fino al 2012, sede dell’Ufficio Toponomastica e Statistica della Città, e dove sono state realizzate una nuova residenza destinata agli studenti con circa 600 stanze e un’area verde aperta alla fruizione dell’intera cittadinanza – si trasformerà in un polo culturale a disposizione di studenti, bambini, giovani, adulti e associazioni, un luogo bello da frequentare e da utilizzare”, commenta la vice Sindaca Michela Favaro, che ha presentato il progetto alla Giunta.

La struttura di via Bixio

Il progetto – che prevede anche la riqualificazione della struttura di via Bixio 56 oggetto di interventi di manutenzione straordinaria relativa al rifacimento dei blocchi spogliatoi e servizi igienici e alla sostituzione dei serramenti esterni – si inserisce nel Piano Integrato Urbano della Città di Torino che prevede interventi di rigenerazione urbana sulle sedi delle biblioteche di quartiere e sul tessuto urbano che le ospita, per contrastare le vulnerabilità materiali e sociali, eliminare le barriere fisiche e socio-culturali, migliorare l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusione.

La spesa per gli interventi, pari a 6 milioni 571 mila e 974 euro (di cui 4 milioni e 850mila euro circa per le opere) sarà finanziata con risorse del Pnrr ‘Piano integrato urbano Più’.

Foto Museo Torino.

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