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Cronaca

Un lupo travestito da agnello: madre della Torino “bene” denuncia il “babysitter perfetto” per abusi sessuali sulla figlia undicenne

La lotta di una famiglia contro un presunto aguzzino e il suo ritorno in Italia per affrontare le accuse davanti al tribunale

Caterina Malanetto

Pubblicato

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Palazzo di Giustizia a Torino

TORINO – Elegante, disponibile, parlava cinque lingue: il “tato” perfetto. E invece abusava di una bambina di undici anni nella “Torino benestante”. L’uomo, 42 anni,  ora è accusato di violenza sessuale ed è attualmente sotto processo.

I fatti

La vicenda risale a due anni fa, quando il babysitter lavorava per una famiglia amica della madre della vittima e quest’ultima trascorreva spesso del tempo presso la loro lussuosa villa. Nessuno sospettava nulla fino a quando, dopo l’estate, la bambina ha mostrato un forte rifiuto nel tornare a casa dell’amica. Solo successivamente si è scoperto che era stata molestata dal babysitter.

L’undicenne ha raccontato l’accaduto alle amiche e alle insegnanti, decidendo di fare denuncia e sensibilizzare gli altri compagni di scuola sull’importanza di non tacere. La madre della vittima è rimasta sconvolta dal racconto della figlia, che ha subito gesti d’affetto iniziali per poi essere toccata nelle parti intime.

Le indagini hanno trovato riscontri nella testimonianza della ragazza e nelle registrazioni delle telecamere di sicurezza nella villa. Il babysitter, approfittando della temporanea assenza dei datori di lavoro, è fuggito. Dopo un anno di latitanza in Colombia, suo paese di origine, è stato rintracciato grazie ai contatti della madre e arrestato. Tuttavia, è stato rilasciato secondo le leggi colombiane.

L’uomo è poi tornato spontaneamente in Italia per affrontare le accuse. Ammette parzialmente le molestie ma nega di aver toccato la bambina in modo invasivo. La madre, assistita dal suo avvocato, sospetta che la sua presunta lettera di scuse durante l’udienza sia solo un tentativo di ottenere benefici legali. La coraggiosa undicenne desidera affrontarlo direttamente in tribunale.

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