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Quando a Torino c’era lo zoo, la storia del giardino zoologico lungo il Po

I 30 anni di storia dello zoo di Torino tra proteste e incidenti agli animali

Gabriele Farina

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TORINO – Torino ha avuto uno zoo, uno di quei terribili zoo clasici, con gli animali chiusi in gabbie minuscole, con le sbarre, oppure ospitati in ambienti inadatti, che a Torino erano realizzati in cemento. Le strutture (o quel che ne rimane) sono ancora oggi visibili nel parco Michelotti, più volte luogo di tentativi di recupero e oggi trasformato in parco accessibile ma non certo ancora sfruttato al meglio, proprio per la presenza delle fatiscenti struttre del vecchio zoo.

La storia dello zoo di Torino

Era il 1955 quando una società privata chiese e ottenne il peremsso di realizzare il giardino zoologico su un’area di circa 50.000 metri quadri lungo la sponda destra del Po, appena fuori dal centro cittadino. Lo zoo di Torino venne inaugurato il 21 ottobre 1955, alla presenza del sindaco Peyron.

Erano ospitati animali provenienti da altri zoo europei. C’era un orso proveniente da Vienna, un bisonte da Roma, un leopardo da Colonia e gli orsetti lavatori da Monaco.

Lo zoo di Torino era gestito, con una concessione trentennale, da Augusto Molinar, commerciante di animali africani, e diretto da Arduino Terni, che dirigeva anche gli zoo di Verona e Milano.

Gli incidenti allo zoo di Torino

Nei 30 anni di vita dello zoo di Torino furono diversi gli incidenti occorsi agli animali. Nel primo anno di vita del giardino zoologico un elefante fuggi dal suo recinto ed uccise uno struzzo. Pochi anni dopo tre orsi appena nati furono uccisi dagli altri orsi presenti. L’unico ippopotamo presente morì ingerendo una bambola che una bambina fece cadere nella sua vasca. L’ultimo incidente è datato 1986, un anno prima della chiusura, quando un incendio uccise due zembre.

La chiusura dello zoo di Torino

Gli incidenti e la crescente consapevolezza sulla salute degli animali portarono ad una serie di proteste già negli anni 70 e nel 1986 su impulso dell’allora assessore alla Cultura Marziano Marzano, nacque un comitato per la chiusura dello zoo, considerato un luogo di sofferenza ed inutili crudeltà per gli animali residenti, presieduto da Allegra Agnelli. La licenza, scaduta nel 1985, era stata rinnovata di un paio d’anni per avere il tempo di prendere decisioni sul futuro dello zoo.

Lo zoo di Torino è stato definitivamente chiuso al pubblico il 29 marzo 1987, quando erano presenti ancora oltre mille animali. Fu il primo zoo italiano a chiudere, anticipando la legge che impone di rimandare a casa gli animali in tutti i casi in cui non sia possibile farli vivere nel loro habitat.

Il parco venne restituito ala cittadinanza ma rimase in stato di abbandono per decenni. Un primo riutilizzo si ebbe negli anni 2000, quando venne realizzato il Parco Giò, poi ci furono successivi progetti e aggiustamenti. Ancora oggi, sebbene il parco sia fruibile, le vecchie strutture dello zoo sono fatiscenti e si attende una soluzione definitiva di riutilizzo.

I video storici girati allo zoo di Torino

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