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I cittadini del comitato “Salviamo gli alberi di corso Belgio” dovranno pagare il 50% delle spese processuali

I giudici del secondo grado di giudizio confermano che il Comune di Torino deve spalmare gli abbattimenti su 5 anni e sostituire gli alberi, ma cambia la “fetta” di risarcimento a carico dei cittadini

Sandro Marotta

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Nei giorni scorsi c’è stata l’udienza di secondo grado del ricorso del comitato cittadino “Salviamo gli alberi di corso Belgio” contro il progetto del Comune di Torino. Il giudice ha confermato la decisione dell’udienza precedente, ovvero che gli abbattimenti improvvisi dei aceri di corso Belgio danneggiano la salute dei cittadini; la novità sta nella decisione di attribuire la metà (e non più il 25%) delle spese processuali ai cittadini ricorrenti.

Le condizioni

I magistrati hanno comunque deciso di consentire gli abbattimenti degli esemplari malati, ma con alcune condizioni. Primo: gli interventi di abbattimento devono essere distribuite su 5 anni. Secondo: i tagli devono avvenire per quote del 20%, ovvero il Comune non può tagliare centinaia di aceri tra un mese e altrettanti allo scadere dei 5 anni, ma deve avere una regolarità. Terzo: ad ogni albero rimosso deve corrispondere un albero piantato di almeno 4 metri e di circonferenza di almeno 20-25 cm; infatti uno dei temi di contestazione era proprio la specie utilizzata in passato per sostituire i aceri: il pero cinese era ritenuto troppo piccolo e non funzionale dal comitato di Vanchiglietta.

La novità, come detto, sta nei risarcimenti. A differenza del primo grado, ora il Collegio ha deciso di modificare la ripartizione delle spese processuali: i cittadini ricorrenti di Vanchiglietta dovranno pagare non più il 25% ma il 50% del totale.

Da segnalare il fatto che il giudice ha rigettato tutte le obiezioni presentate dal Comune di Torino, ritenendo che in questo caso si dovessero applicare le norme del diritto ordinario (come sosteneva Virginia Cuffaro, l’avvocata del comitato) e non quelle del tar (come invece sostenevano i legali del Comune).

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1 Commento

1 Commento

  1. Simone

    8 Agosto 2024 at 19:33

    Quello che mi sfugge, sempre che effettivamente il Comitato abbia ragione e il Comune torto, è la ripartizione delle spese.

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