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Readerforblind, la casa editrice indipendente che denuncia le gravi carenze organizzative del Salone del Libro: “L’inclusione è solo dichiarata”

Questa volta a denunciare la situazione non sempre piacevole a cui vanno incontro alcuni piccoli editori indipendenti è la casa editrice Readerforblind

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TORINO – Si sa: ogni grande kermesse, anche quella che riguarda i libri, si porta sempre dietro il suo bel bagaglio di polemiche. Talvolta ancor prima di iniziare. Stiamo parlando dell’atteso Salone Internazionale del Libro di Torino, il secondo sotto la direzione di Annalena Benini, dal 15 al 19 maggio 2025.

Una edizione che già nel suo primo giorno, oggi, ha visto i padiglioni del Lingotto Fiere già piuttosto affollati. Per darvi qualche numero: sono 1.225 i marchi editoriali presenti con oltre 700 stand su una superficie espositiva di 137.000 metri quadrati. Sono previsti 2.000 incontri all’interno della fiera, 500 diffusi nel Salone Off in tutta la città. Tantissimi gli ospiti italiani e internazionali che arriveranno al Salone.

E visto che stiamo sciorinando pregi e difetti di una delle più attese iniziative culturali, non possiamo non tener conto del fatto che gli editori presenti al Salone hanno incontrato non pochi ostacoli, anche e non solo di natura pratica.

Sebbene ci sia da aspettarselo, ché qualcosa può sempre andare storto, è anche vero che si rende necessario un pensiero più approfondito su ciò accade nel dietro le quinte di eventi di tale portata.

Questa volta a denunciare la situazione non sempre piacevole a cui vanno incontro alcuni piccoli editori indipendenti è la casa editrice Readerforblind, esclusivamente dedicata alla narrativa d’autore, tra riscoperte di classici dimenticati della letteratura italiana e nuovi voci contemporanee, italiane e straniere.

Due parole sul perché quest’anno non ci troverete al Salone Internazionale del Libro di Torino

Quest’anno readerforblind non parteciperà al Salone del Libro di Torino. Una scelta sofferta, ma inevitabile, alla luce delle gravi carenze organizzative che hanno colpito in particolare le realtà indipendenti come la nostra.

Nel 2024, molti piccoli editori e associazioni di settore hanno denunciato una gestione caotica degli spazi, comunicazioni tardive e spesso contraddittorie da parte dell’organizzazione, costi eccessivi, nonché un’assegnazione degli stand che ha penalizzato le realtà meno strutturate a discapito dei grandi gruppi editoriali. L’accesso alla visibilità e ai servizi essenziali è stato fortemente squilibrato a favore dei grandi gruppi editoriali, con uno scarto ormai difficile da ignorare.

Non si tratta solo di spazi fisici, ma anche di spazi simbolici e narrativi: chi rappresenta la bibliodiversità e lavora ogni giorno per rendere la cultura più accessibile e inclusiva si è trovato, ancora una volta, relegato ai margini. Le nostre istanze, come quelle di molte altre realtà indipendenti, non sono state ascoltate.

Partecipare a un evento in cui l’inclusione è solo dichiarata, ma non praticata, rischia di essere in contraddizione con i valori che ogni giorno cerchiamo di incarnare. Preferiamo investire le nostre energie in contesti realmente collaborativi, dove le piccole voci non vengono soffocate ma amplificate.

Speriamo che il Salone sappia rimettersi in discussione e che le assenze come la nostra possano favorire una riflessione.

A presto,
readerforblind

È la dichiarazione social della casa editrice. E non è certo la prima volta che accade: l’anno scorso sono state quattro piccole case editrici – Rina Edizioni, LiberAria Editrice, TerraRossa Edizioni e Stilo Editrice nello specifico – ad affidare ai social le proprie rimostranze, quando il tanto atteso Salone ha lasciato loro l’amaro in bocca e non poco rammarico.

E solo qualche giorno fa ci siamo invece occupati di una polemica che ha addirittura anticipato l’apertura 2025 e che è squisitamente economica, sollevata da un gruppo di 126 editori indipendenti che chiedeva l’esclusione dalla manifestazione di Libraccio.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    15 Maggio 2025 at 18:38

    Da Festival del Libro a Festival dei Frignoni è un attimo. Quella di oggi si aggiunge al club dei frignoni che hanno protestato per la presenza di Libraccio, anche li altre lacrime patetiche. Spero vivamente che quella di quest’anno sia l’ultima edizione e che i frignoni che hanno partecipato, falliscano.

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