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Omogenitorialità, il sindaco di Torino Lo Russo: “Via libera alle registrazioni anagrafiche, una sentenza dirompente”

Il sindaco Lo Russo: riprendono le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie di madri dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Gabriele Farina

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TORINO – Le registrazioni anagrafiche dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali potranno riprendere immediatamente, almeno nei casi in cui si tratti di coppie di madri. A dichiararlo è stato il sindaco Stefano Lo Russo, rispondendo in Consiglio comunale a Torino a una richiesta di comunicazioni avanzata dal capogruppo del Partito Democratico, Claudio Cerrato.

“La questione dei diritti dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali è politicamente molto rilevante”, ha esordito Lo Russo, sottolineando come la recente sentenza della Corte Costituzionale – nata da un rinvio del Tribunale di Lucca – rappresenti una svolta giuridica e culturale di grande impatto.

Il diritto del minore riconosciuto fin dalla nascita

Al centro del pronunciamento della Consulta c’è il riconoscimento pieno della genitorialità non solo per la madre biologica, ma anche per la madre intenzionale, qualora la nascita sia avvenuta tramite procreazione medicalmente assistita (PMA) effettuata all’estero. Secondo la Corte, l’interesse del minore è “preminente” rispetto ad altri fattori, e l’articolo 8 della Legge 40/2004, che definisce lo stato giuridico del nato, è stato dichiarato illegittimo.

“Il mancato riconoscimento è dunque illegittimo – ha spiegato Lo Russo – e possono riprendere da subito le registrazioni anagrafiche, senza attendere un intervento del legislatore”.

Un limite: le coppie di padri restano escluse

Il sindaco ha però chiarito che la sentenza non può essere estesa alle coppie omogenitoriali maschili. “Il principio stabilito dalla Corte vale solo per le coppie formate da due madri – ha precisato – e non si applica, almeno al momento, ai padri intenzionali”.

Verso una trascrizione più diretta

L’amministrazione sta ora valutando, insieme all’Avvocatura comunale, se la sentenza abbia efficacia retroattiva. “Sembra probabile – ha aggiunto Lo Russo – perché il diritto del minore è riconosciuto sin dalla nascita”.

Non solo: il Comune sta anche esaminando la possibilità di rendere più snella la procedura, permettendo la trascrizione direttamente allo sportello anagrafico, senza necessità dell’atto formale del sindaco.

Il ringraziamento ad Appendino

In conclusione, Lo Russo ha voluto esprimere un ringraziamento a chi ha combattuto per questi diritti, sia nelle aule dei tribunali sia nelle istituzioni. Un riconoscimento particolare è andato all’ex sindaca Chiara Appendino: “È stata la prima ad avviare queste pratiche con coraggio e lungimiranza, aprendo una strada che oggi possiamo percorrere con maggiore forza e consapevolezza”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    26 Maggio 2025 at 18:57

    Mi auguro che presto qualcuno cancelli questa cosa. I genitori di un bambino o di una bambina possono essere SOLTANTO una mamma geneticamente e biologicamente donna e un papà geneticamente e biologicamente maschio.

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