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Quattordici consiglieri comunali di Torino in sciopero della fame per chiedere l’apertura immediata di un canale sicuro e stabile per gli aiuti umanitari a Gaza
A Torino 14 consiglieri comunali digiunano per chiedere la fine del genocidio a Gaza. Una protesta civile contro l’indifferenza internazionale.

TORINO – Quattordici consiglieri comunali di Torino di diversi partiti sono sa oggi in sciopero della fame per chiedere la fine del genocidio in atto a Gaza.
“Un gesto piccolo, ma necessario, – racconta Valentina Sganga – di fronte a un orrore che non si può più ignorare.
A Gaza sono già oltre 50.000 le vittime accertate, di cui più di 20.000 sono minori. Non è un’emergenza umanitaria: è un massacro sistematico, un genocidio. Persone private di tutto — del cibo, dell’acqua, delle cure — sotto le bombe, giorno dopo giorno. Una punizione collettiva inflitta sotto gli occhi del mondo. E il mondo tace. Nessuna sanzione, nessuna conseguenza per Israele. Solo silenzio e complicità”.
“Abbiamo scelto di digiunare, di usare il nostro corpo come strumento di protesta civile, – continua – perché restare in silenzio sarebbe complicità.
Come amministratori locali siamo l’ultimo anello della catena istituzionale, ma abbiamo il potere – e il dovere – di dare voce ai territori.
Torino questa voce ce l’ha da sempre, grazie anche al gemellaggio della nostra città con Gaza. Una storia di solidarietà e impegno che oggi va portata avanti con fermezza.
Siamo scesi anche in piazza, davanti a quella grande bandiera palestinese stesa da giovani ragazze e ragazzi che da giorni dormono lì, per non far spegnere l’attenzione. Loro resistono, e noi con loro.
Di fronte a tutto questo, non c’è spazio per l’indifferenza”.
Ad aderire all’iniziativa, che si è aperta oggi e durerà 24 ore, sono stati Abdullahi Ahmed, Elena Apollonio, Anna Maria Borasi, Emanuele Busconi, Dorotea Castiglione, Claudio Cerrato, Tiziana Ciampolini, Ludovica Cioria, Sara Diena, Tony Ledda, Lorenza Patriarca, Luca Pidello, Valentina Sganga, Simone Tosto.
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