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Imprenditore torinese trattenuto in un carcere in Venezuela: non si hanno sue notizie da sette mesi

Si tratta di Mario Burlò, di 52 anni, che risulta formalmente in stato di detenzione in Venezuela

Elena Prato

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Uomo in carcere

VENEZUELA – Un imprenditore torinese è detenuto in un carcere venezuelano da oltre sette mesi, ma di lui non si hanno più notizie certe dal giorno dell’arresto: si tratta di Mario Burlò, di 52 anni.

 

L’uomo risulta formalmente in stato di detenzione in Venezuela, ma i familiari hanno denunciato di non avere più alcun contatto con lui dal novembre scorso. A darne notizia sono i legali di Burlò, gli avvocati Maurizio Basile (foro di Torino) e Benedetto Marzocchi Buratti (foro di Roma), che in un’intervista a La Stampa hanno espresso la profonda preoccupazione della famiglia.

 

Secondo la ricostruzione fornita dai difensori, Burlò sarebbe stato fermato il 10 novembre scorso dopo essere entrato in Venezuela dalla Colombia, via terra. Al momento dell’arresto, era in attesa di una pronuncia della Corte di Cassazione, che lo ha poi assolto da una condanna a sette anni inflitta nell’ambito del processo “Carminus”, in cui era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Solo recentemente, però, i parenti hanno appreso della sua detenzione, e non attraverso canali ufficiali. La scoperta è avvenuta in un’aula del tribunale di Torino, dove Burlò è imputato in un altro procedimento per presunte compensazioni indebite di crediti fiscali. In quell’occasione, la presidente del collegio giudicante ha ricevuto una comunicazione formale dal consolato italiano a Caracas, dal titolo inequivocabile: “Detenzione di Mario Burlò in Venezuela”.

 

A seguito di un esposto presentato dai familiari il 30 marzo, la Procura di Roma, competente per i casi che coinvolgono cittadini italiani all’estero, ha aperto un fascicolo esplorativo, al momento senza ipotesi di reato né indagati.

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