SpettacoloTorino
Afterhours, fuoco e fiamme sul Flowers Festival
Atteso come l’evento dell’estate torinese il ritorno sul palco degli Afterhours

COLLEGNO – Serata che ricorderemo a lungo, quella di ieri sera, la Flowers Festival. Atteso come l’evento dell’estate torinese il ritorno sul palco degli Afterhours, nella formazione originale per i vent’anni di “Ballate per piccole iene”. Per l’occasione, Manuel ha rimesso in piedi lo storico quartetto con Andrea Viti (basso), Dario Ciffo (violino e chitarra) e Giorgio Prette (batteria). Parole sue “È bastata una telefonata ed eravamo già di nuovo in pista”.
Questo fu un disco di svolta per gli Afterhours, già band di culto dopo i dischi “Hai paura del buio?” e “Quello che non c’è”. Un disco diverso, più maturo e cupo, realizzato dopo il tour negli States di Manuel con The Twilight Sisters di Greg Dulli. Proprio Greg Dulli, storico frontman degli Afghan Whigs, produsse e suonò in quell’album, inciso anche in inglese, cosa che non piacque molto ai fan degli After. Un album disturbante, ma che rivisto oggi contiene canzoni di una profondità e intensità rare.
Eseguito per intero nel primo momento del concerto in cui la band si pesa con un pubblico veramente numeroso (siamo andati vicini al sold-out per il cortile delle Lavanderie a Vapore di Collegno) e con un caldo afoso che mette a dura prova Manuel e tutta la band, in particolare un monumentale Giorgio Prette alla batteria.
La popolarità di Manuel grazie alla partecipazione a diverse edizioni di X-Factor ha sicuramente ampliato il già numeroso pubblico degli After e gli ha inoltre permesso di sperimentare e continuare ad immergersi nel mondo della musica con gli occhi dei giovani.
Si dice grato al talent per le possibilità che gli ha dato in più, fiore all’occhiello è il locale Germi di Milano, aperto ai suoni nuovi e nuove esperienze, oltre al concittadino festival Carne Fresca, bato cercando nuove band che suonavano nei locali e nei centri sociali della zona.
Xyilema e Mass Demonstration, che hanno aperto la serata, provengono proprio da Carne Fresca e sono la dimostrazione di come questa esperienza può dare grandi opportunità a nuove generazioni di musicisti nel solco dell’esperienza degli Afterhours.
Dopo di loro, sul palco è salita la magnetica e magnifica Emma Nolde, cantautrice toscana venticinquenne. All’età di quindici anni inizia a scrivere canzoni in inglese, ma in poco tempo la scrittura in italiano prende il sopravvento. Numerosi i riconoscimenti e già finalista al Premio Tenco nella sezione Opera Prima.
Già da tempo in giro per l’Italia, per promuovere il suo nuovo album “Nuovospaziotempo” è proprio sul palco, che esprime la sua vera energia. Testi profondi, che ne fanno un piccolo-grande punto di riferimento per le nuove generazioni ed una attitudine da palco innata. Suona, canta e balla, non si ferma mai e coinvolge come poche il pubblico nel suo turbinio di emozioni.
Ma è dopo di lei che si entra nel tunnel degli Afterhours, due ore tra punk e melodia, tra caldo e sangue che scorre nelle vene.
Prima il set tratto da “Ballate” e poi un primo mostruoso encore, basta l’elenco dei brani per capire cosa possa essere stato: La canzone di Marinella/Strategie/Germi/Lasciami leccare l’adrenalina/Dea/La verità che ricordavo/Male di miele/Quello che non c’è. Un unico enorme tiratissimo brano che ci riporta indietro subito dopo agli anni 80 in un misto di urla, cori e polvere.
Il caldo si fa sentire, molte le pause per idratarsi, ma si continua e sul secondo encore, Non si esce vivi dagli anni ’80/Padania/Bye Bye Bombay, si toccano anche le corde dell’intimità e dell’infanzia di Manuel: “Due ciminiere e un campo di neve fradicia Qui è dove sono nato e qui morirò”.
C’è tempo per riflettere insieme sul dramma della Palestina, forti le parole di Manuel per ricordare che non è antisemitismo chiedere di smettere di uccidere e per finire e superare le due ore di concerto, con due veri inni della band, “Non è per sempre” e l’onirica “Voglio una pelle splendida”.
Con la serata di ieri il Flowers Festival 2025 fa il suo giro di boa. I prossimi live nel parco della Certosa di Collegno saranno sabato con i Viagra Boys, unica data italiana per la band svedese, insieme ai Tre Allegri Ragazzi Morti, lunedì da Alfa, martedì da Baustelle e Lucio Corsi, giovedì 9 da Offlaga Disco Pax, Murubutu e Dutch Nazari, il 10 luglio da Tananai, il 12 da Pop X e Dov’è Liana, il 13 da Marco Castello e il 14 luglio dal decano del rap nazionale Fabri Fibra che chiuderà il Festival. Ancora tanta tanta bella roba.
Foto e report Paolo Pavan/QP
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