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Scuola e formazioneTorino

I giovani di Beinasco coprono le scritte No Vax sulla scuola Gobetti con una frase ispirata a Mandela

Grazie al progetto StreetLAB è stato avviato un percorso laboratoriale rivolto ai giovani tra i 15 e i 25 anni del territorio, con l’obiettivo di coinvolgerli in azioni di riqualificazione urbana e cittadinanza attiva

Gabriele Farina

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BEINASCO – A pochi mesi dai gravi atti vandalici che, lo scorso 9 dicembre 2024, hanno colpito la scuola Gobetti di Beinasco con scritte volgari e intimidatorie a sfondo no-vax, l’amministrazione comunale ha deciso di reagire con un’iniziativa concreta, simbolica e carica di speranza. Un gesto di riscatto e di bellezza che restituisce senso di appartenenza a una comunità ferita.

Grazie al progetto StreetLAB, parte integrante del più ampio Giovani Lab 10092, è stato avviato un percorso laboratoriale rivolto ai giovani tra i 15 e i 25 anni del territorio, con l’obiettivo di coinvolgerli in azioni di riqualificazione urbana e cittadinanza attiva. Trenta ragazzi hanno preso parte attivamente a questa esperienza, lavorando per trasformare uno spazio segnato dal vandalismo in un’opera collettiva di valore sociale e artistico.

L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo

Durante la prima settimana di attività, dal 23 al 27 giugno, l’attenzione si è concentrata sul muro laterale dell’Istituto Gobetti, proprio quello imbrattato dai vandali. Guidati da educatori e da un’équipe artistica, i giovani hanno realizzato un murale ispirato a una frase significativa di Nelson Mandela: “L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo.” L’opera non è solo un decoro urbano, ma un messaggio chiaro e forte di speranza e responsabilità.

Il percorso è proseguito nella seconda settimana, dal 30 giugno al 7 luglio, presso la casetta dell’Associazione Marinai d’Italia di Beinasco. Qui, grazie al racconto e all’esperienza dei soci dell’associazione, si è creato un prezioso dialogo intergenerazionale che ha accompagnato un secondo intervento di riqualificazione urbana. L’artista Bernardo Scursatone, in arte Berny, ha coordinato la realizzazione di quest’opera, consolidando così il valore comunitario del progetto.

Il sindaco di Beinasco, Daniel Cannati, ha commentato con parole significative: “Quando un luogo educativo viene colpito, è tutta la comunità a essere ferita. Ma è proprio con l’educazione, il rispetto e la creatività che possiamo rispondere. I nostri giovani hanno trasformato un gesto distruttivo in un messaggio di responsabilità condivisa.”

Questa iniziativa testimonia come, anche davanti agli episodi più dolorosi, una comunità viva e partecipe possa reagire mettendo al centro i suoi giovani e il valore imprescindibile dell’educazione. Da Beinasco arriva così un esempio di rigenerazione civile, capace di far rinascere bellezza e speranza là dove era stata seminata paura.

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