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Crosetto e Santanchè, luci e ombre dei ministri piemontesi nel governo Meloni: il primo convince, la seconda crolla nei consensi
Il sondaggio YouTrend fotografa il consenso dei ministri piemontesi: Crosetto tra i più apprezzati, Santanchè fanalino di coda.

TORINO – A mille giorni dall’inizio del governo Meloni, un sondaggio YouTrend per Sky TG24 offre un quadro chiaro — e a tratti impietoso — del gradimento nei confronti dei ministri. Tra i protagonisti più riconoscibili dell’esecutivo spiccano due volti piemontesi: Guido Crosetto, originario di Marene (CN), e Daniela Santanchè, nata a Cuneo. Entrambi esponenti di Fratelli d’Italia, con trascorsi in Forza Italia, ma con traiettorie di consenso agli antipodi.
Crosetto, il ministro che piace anche fuori dal Piemonte
Con la sua immagine da “uomo del fare”, Guido Crosetto si conferma tra i ministri più apprezzati del governo. Attualmente al vertice della Difesa, raccoglie il 33% di giudizi positivi nel sondaggio nazionale, un risultato che lo colloca tra i tre ministri con il maggiore gradimento, insieme al titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti e alla premier Giorgia Meloni (ferma al 34%).
Crosetto beneficia di una reputazione costruita nel tempo: pragmatico, diretto, lontano dalle sovraesposizioni mediatiche. La sua recente autobiografia, Il ragazzo di provincia, sembra incarnare quell’identità concreta e sobria che piace anche al di fuori dell’elettorato di centrodestra. La sua gestione della Difesa — specie in relazione al conflitto in Ucraina — è percepita come equilibrata, nonostante le inevitabili divisioni sul tema.
Santanchè, crollo di consensi e ombra Visibilia
Ben diversa la parabola di Daniela Santanchè, ministra del Turismo e volto storico della destra berlusconiana. La “pitonessa” cuneese paga un alto prezzo d’immagine: due italiani su tre (66%) bocciano il suo operato, mentre solo l’11% lo approva. È la percentuale più bassa tra tutti i membri del governo.
A pesare è soprattutto lo scandalo Visibilia, con un duplice processo in corso per truffa ai danni dell’Inps e false comunicazioni sociali. A ciò si aggiunge uno stile comunicativo considerato eccessivo, spesso percepito come distante dal rigore istituzionale.
Due volti del Piemonte politico
Crosetto e Santanchè rappresentano due volti opposti della politica piemontese contemporanea. Entrambi provengono da esperienze comuni — Forza Italia, Fratelli d’Italia, una lunga militanza — ma mentre il primo viene percepito come un “uomo delle istituzioni”, la seconda resta legata a un’estetica politica più populista, più vicina all’epoca del berlusconismo in bandana che all’attuale stagione meloniana.
E gli altri ministri piemontesi? Zangrillo e Pichetto, pochi consensi ma anche poca visibilità
Nel governo siedono altri due piemontesi, entrambi in quota centrodestra: Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente). Il loro gradimento è contenuto — rispettivamente al 19% e al 16% — ma a differenza di Santanchè, scontano soprattutto una scarsa notorietà: oltre il 55% degli italiani dichiara di non conoscerli o di non saper valutare il loro operato.
Il consenso alla Meloni resta alto, ma la luna di miele è finita
Anche per la premier Giorgia Meloni, il momento è delicato. Sebbene continui a godere della leadership nei sondaggi politici, solo il 34% degli intervistati si dice soddisfatto del suo operato, mentre il 55% esprime giudizi negativi. Un segnale di affaticamento che tocca anche i volti più noti dell’esecutivo.
Se Crosetto sembra consolidare la sua posizione anche in vista di eventuali futuri incarichi di peso, per Santanchè il futuro resta incerto, tra ombre giudiziarie e un giudizio popolare sempre più severo.
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