SaluteTorino
Parkinson: a Torino arriva la nuova terapia con infusione sottocutanea continua di Levodopa
Alla Città della Salute di Torino arriva la nuova terapia sottocutanea continua di Levodopa per i pazienti affetti da Parkinson in fase complicata. Migliora la qualità della vita.

TORINO – Una nuova speranza per i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson in fase complicata arriva dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, dove è stata introdotta l’infusione sottocutanea continua di Levodopa, un trattamento all’avanguardia che migliora il controllo dei sintomi e la qualità della vita. La terapia viene eseguita presso il Centro Regionale Esperto per la malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento, diretto dal professor Leonardo Lopiano.
Cos’è la nuova terapia con infusione sottocutanea continua di Levodopa
Questa terapia prevede l’utilizzo di un device portatile che, tramite un piccolo catetere sottocutaneo, eroga Levodopa in modo costante durante tutta la giornata. A differenza della terapia orale, questa infusione continua permette di mantenere livelli più stabili del farmaco nel sangue, riducendo notevolmente le fluttuazioni motorie e i movimenti involontari (discinesie), principali complicazioni della fase avanzata del Parkinson.
«Avevo perso l’autonomia, mi bloccavo più volte al giorno – racconta Roberto, 74 anni – Ora riesco a muovermi liberamente. Mi sembra di essere tornato alla mia vita di prima».
Malattia di Parkinson: i numeri in Italia e in Piemonte
-
In Italia oltre 300.000 persone convivono con il Parkinson, di cui circa 30.000 solo in Piemonte.
-
Il 10-20% dei casi insorge prima dei 50 anni, con un impatto molto più severo sulla vita quotidiana.
-
Dopo 5-10 anni di terapia, compaiono spesso complicanze motorie che rendono inefficace la terapia tradizionale.
Il protocollo terapeutico alla Città della Salute
Il trattamento viene avviato presso il Day Hospital di Neurologia, dopo una prima fase gestita in collaborazione con il Day Surgery centralizzato. La nuova terapia si affianca alle altre già in uso nel centro torinese, come:
-
La Stimolazione Cerebrale Profonda (DBS)
-
L’infusione intestinale di Levodopa tramite PEG
A oggi, sono oltre 30 i pazienti già trattati con l’infusione sottocutanea, con esiti molto positivi in termini di recupero dell’autonomia e riduzione del carico assistenziale.
Un lavoro multidisciplinare d’eccellenza
Il trattamento è reso possibile grazie al lavoro congiunto di neurologi, neurochirurghi, gastroenterologi, psicologi clinici e personale infermieristico, tra cui i professori Mario Rizzone, Maurizio Zibetti, Alberto Romagnolo, insieme al team di giovani specializzandi e dottorandi in neurologia.
«Il nostro centro è diventato un riferimento nazionale – spiega Lopiano – e ospita regolarmente medici in formazione da tutta Italia.»
Le istituzioni: “Torino esempio di sanità pubblica innovativa”
«La Città della Salute dimostra come innovazione, ricerca e nuove terapie possano convivere in una sanità pubblica di eccellenza», ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi.
«Questo è possibile solo grazie alla presenza di team multidisciplinari altamente qualificati», ha aggiunto il commissario straordinario Thomas Schael.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese