Cinghiali a Torino, attivisti bloccano la caccia a Mirafiori Sud

TORINO – La Città Metropolitana e i cinghiali hanno segnato, ieri sera, un primo round a favore degli animali a Mirafiori Sud. L’intervento programmato per abbattere i cinghiali non si è svolto grazie alla mobilitazione di decine di attivisti per i diritti degli animali.

Gli attivisti, tra cui i gruppi Uti e Carrots Power e membri della LIDA (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale), hanno percorso a piedi l’intero parco che costeggia il fiume Sangone, dall’ingresso del ponte del “Boschetto” fino al parco Colonnetti, garantendo la loro presenza dalle 19:00 fino alle 22:30. In poche ore, si è creata una rete spontanea di sorveglianza che ha impedito l’operazione.

“Siamo assolutamente contrari all’iniziativa della Città Metropolitana. Va trovata una soluzione diversa dall’abbattimento dei cinghiali”, spiegano gli attivisti, che hanno chiesto un confronto diretto con l’ente per individuare metodi non violenti.

Coinvolgimento istituzionale

La mobilitazione è stata supportata anche dalla consigliera regionale pentastellata Sarah Disabato. Gli attivisti hanno chiesto di coinvolgere l’assessore alle Politiche Animaliste di Nichelino, Fiodor Verzola, promotore di alternative non letali.

Secondo i manifestanti, le motivazioni sanitarie addotte per giustificare la caccia, come il rischio di peste suina, sarebbero pretesti:

“Sono tutte scuse. Modi per giustificare la caccia. Noi verremo qui tutti i giorni, ogni sera, fino a che non avremo una risposta”, affermano.

Prospettive future

La vicenda dei cinghiali a Torino è tutt’altro che conclusa. Sono previste interrogazioni istituzionali e manifestazioniper cercare soluzioni alternative e non cruente.

Rimani aggiornato seguendoci su Google News!

SEGUICI

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese