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Giovane migrante si perde nei boschi della Valsusa: stava tentando di attraversare il confine, salvato

Un minore migrante etiope si perde nei boschi al confine. Salvato e ricoverato. Boom di transiti a Claviere e continuano i respingimenti della Francia

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OULX – Un migrante etiope non ancora maggiorenne, parte di un gruppo partito da Claviere alla volta di Monginevro, si è perso nei boschi al confine tra Italia e Francia. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni di traversata, non vedendolo più con il gruppo lungo il sentiero nei pressi delle Gorge.

Le ricerche sono iniziate con l’intervento di carabinieri, soccorso alpino, Croce Rossa e squadre dei vigili del fuoco da Oulx e Susa, coadiuvate dall’Unità di comando locale e dal nucleo Speleo alpino fluviale. Il ragazzo è stato ritrovato in stato di affaticamento, ma cosciente e trasportato all’ospedale di Susa per controlli.

Sono centinaia i migranti che ogni giorno cercano di raggiungere la Francia da Claviere e questo è il periodo meno ostico, con tempo più mite. L’aumento degli sbarchi nel Sud Italia prima dell’estate, fa salire i numeri di chi tenta la traversata.  Il rifugio Fraternità Massi di Oulx, che fornisce ricovero e aiuto prima della difficile impresa riferisce che sono 123 le persone passate di là nel fine settimana scorso. “Qui, superare le 100 presenze sta diventando la quotidianità”, scrive su Facebook l’associazione Il Pulmino Verde, che svolge attività di volontariato nel rifugio. L’associazione punta il dito contro la gestione immigratoria dei transalpini: “se si raggiungono certi numeri è perché la Francia respinge le persone al confine”.

La Francia dal 2015 ha sospeso il Codice Schengen alla frontiera Italo Francese e i respingimenti di persone in transito sono continuati nonostante la sentenza della Corte di Giustizia UE e il pronunciamento del Consiglio di Stato francese del 2 Febbraio 2024, negando di fatto la volontà dei migranti di chiedere asilo in Francia.

Aggiornamento delle 16:50:
In una prima versione abbiamo attribuito la gestione del rifugio all’associazione Il Pulmino Verde. Il Rifugio Fraternità Massi è, invece, gestito dalla Fondazione Talità Kum – Budrola ETS

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