Seguici su

Lavoro

Sulla rottura nella trattativa Bertone riesplode la rissa tra Fiom e gli altri sindacati

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

“Non si può tornare agli anni cinquanta” lo dice con una battuta ma è serissimo Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom-Cgil, quando spiega la posizione della Fiom sulla trattativa per la ex Bertone. Dopo che ieri sera Fiat ha lasciato il tavolo in cui si discuteva con i sindacati l’accordo per quelle che oggi si chiamano Officine Automobilistiche Grugliasco e l’attacco delle altre sigle sindacali che hanno chiesto alla Fiom un “atto di responsabilità”, oggi Giorgio Airaudo e Filippo Bellono, segretario provinciale della Fiom, hanno avvertito che “il rischio è di tornare a 50 anni fa, quando si diceva ai lavoratori ‘se stai con la Fiom perdi il lavoro’. Stupisce quando sono i sindacati che usano argomenti da Anni ’50”. I due sindacalisti hanno sottolineato che “la trattativa non è chiusa ma solo sospesa. L’azienda deve però riconoscere la specificità di quella che anche Marchionne ha definito ‘la verniciatura migliore d’Europa’”.

Nei 100mila metriquadri di capannoni su corso Allamano a Grugliasco, la Fiat ha previsto un investimento di 500 milioni di euro per produrre il nuovo modello Maserati e ora, dopo 8 anni in bilico, gli oltre mille lavoratori della ex Bertone rischiano di vedere sfumare anche questa soluzione. “E’ un’opportunità da cogliere – ha ribadito oggi Eros Panicali, segretario nazionale della Uilm – Ci dispiacerebbe constatare che nelle aree dove la Fiom afferma di essere maggioranza non si riescano a fare investimenti, perdendo di conseguenza opportunità di lavoro”. Un risultato che sarebbe, dice la Uilm “disastroso per i lavoratori di Torino e per l’economia della regione intera”.

Ieri la Fiat in una nota spiegava che “le posizioni della Fiom non consentono di creare le condizioni necessarie per realizzare gli obiettivi del piano e non risultano pertanto accettabili”. Nei giorni scorsi era stata presentata all’azienda dalla Fiom, che nello stabilimento ex Bertone è sindacato di maggioranza, una piattaforma approvata dalle rsu in cui si esprimeva contrarietà all’applicazione nello stabilimento di Grugliasco dell’accordo siglato per Mirafiori. Oggi Airaudo ribatte che “Fiat non può prima chiedere accordi separati sugli stabilimenti e poi proporre il medesimo testo adottato a Pomigliano e Mirafiori in un’azienda molto diversa. Deve tenere conto del luogo, del prodotto e del mercato in cui lavora. Se no tanto valeva trasferisse tutti a Mirafiori, lo spazio non manca”.

Ora si aspetta la riunione delle 15 rsu dell’azienda di Grugliasco, in programma questo venerdì e quella dei lavoratori la prossima settimana. “Noi cercheremo di portare avanti la trattativa ma la Fiat non deve irrigidirsi – spiega Airaudo – Comunque alla fine saranno i lavoratori a decidere”.

Intanto la Fismic ha fatto sapere che non parteciperà all’incontro delle rsu di venerdì “perché tutto quello che dovevamo dire sulla vicenda lo abbiamo detto ieri all’Unione Industriale” spiega il responsabile regionale della Fismic, Vincenzo Aragona, che ribadisce la sollecitazione alla Fiom a firmare l’intesa. “La Fismic – fa sapere Aragona – è pronta a firmare l’accordo”.

“Ora devono essere i lavoratori ad esprimersi – aggiunge Panicali della Uilm – affinchè si possa concludere un’intesa che permetta di riprendere il lavoro nel sito di Grugliasco, e si riesca garantire il futuro occupazionale di tutti gli addetti coinvolti, compreso l’indotto”.

E dalla Regione l’assessore all’Industria, Massimo Giordano, mette sul piatto la disponibilità della Regione “a lavorare per una mediazione efficace che porti ad un risultato positivo” perché “Bertone è un’azienda importantissima per il tessuto sociale piemontese – continua Giordano –  e auspichiamo che sia ancora aperto uno spiraglio che porti ad una trattativa soddisfacente per le parti”.

Ieri, la Fim-Cisl aveva attaccato duramente la Fiom, per bocca del segretario Claudio Chiarle: “La responsabilità del mancato investimento ricade totalmente sul sindacato maggioritario in Bertone, la Fiom, che in questo modo non garantisce prospettive di lavoro e occupazione ai lavoratori che da oltre 5 anni sono in cassa integrazione. I metalmeccanici della Cgil dimostrano ancora una volta di non essere in grado di governare e concludere una vertenza sindacale. I continui e ripetuti no sono ormai funzionali ad una logica tutta politica”.

“L’accordo di Mirafiori – aggiunge il leader Fim – porta anche alcuni miglioramenti come l’ampliamento delle pause da 20 a 30 minuti. Il Piano Industriale presentato da Fiat per la ex Bertone insieme a quello su Mirafiori è in grado di assicurare un futuro occupazionale e di salario pieno non solo per i lavoratori direttamente coinvolti, ma per tutto l’indotto dell’auto che non è fatto solo di aziende metalmeccaniche ma comprende la gomma-plastica, i servizi e l’informatica. Quindi, con importanti ricadute sul territorio torinese. Oltretutto, ritengo che il Piano possa essere ulteriormente ampliato con l’arrivo di un secondo modello dei marchi Lancia-Chrysler. La Fim-Cisl si impegnerà affinché si creino comunque le condizioni per garantire l’investimento a Torino”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese