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“Il Piemonte mi nega la cura che mi salverebbe la vita”: l’appello di un malato di tumore

Redazione Quotidiano Piemontese

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Luigi Scudieri denuncia la sua situazione di paziente malato di cancro e il suo bisogno di cure, che però può effettuare solo in un centro specialistico nella regione Lombardia, mentre lui è residente in Piemonte,  in provincia di Torino.
Per portare all’attenzione la sua situazione Luigi Scudieri ha inviato una lettera all’assessore Saitta.

Scrive Luigi:

Ho 57 anni e risiedo in Piemonte.

Qualche giorno fa mi hanno diagnosticato un Tumore non operabile e non curabile con chemioterapia o radioterapia, l’unica cura per salvarmi la vita è disponibile solo al CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia.

La mia Regione di residenza non mi rimborserebbe però la costosissima cura – anche se NON fruibile in Piemonte – perché praticata dalla Regione Lombardia.

Non mi posso assolutamente permettere di pagare la cura, né posso trasferirmi in Lombardia: aiutatemi a salvarmi la vita, concedendo una deroga per questa particolarissima situazione.

Grazie,

Luigi

 

Purtroppo spiega l’assessore Saitta, “La Regione Piemonte non può autorizzare i pazienti residenti nel proprio territorio ad effettuare l’adroterapia o altre terapie extra LEA presso strutture di altre Regioni”.

Spiega Saitta:

Egregio signor Scudieri,

ho letto il suo accorato appello e mi creda che sono profondamente scosso quando mi trovo davanti a situazioni come la sua, ma, purtroppo, non sono in grado di darle risposte positive alle sue richieste.
Infatti, al momento l’adroterapia non è una prestazione indicata tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e non viene erogata in nessuna struttura della Regione Piemonte, che, essendo sottoposta a piano di rientro dal debito sanitario (dal 2010, unica Regione del centro-nord ad essere in questa situazione), non può rimborsare la spesa ai pazienti che si sottopongono a tale terapia in strutture di altre Regioni.
Non è corretto affermare che la Regione Piemonte ha “chiuso i rubinetti” e quindi non rimborsa questa terapia: infatti, è una sentenza della Corte Costituzionale, la 104/2013, a stabilire che le Regioni sottoposte ai Piani di Rientro non possono erogare prestazioni aggiuntive rispetto ai LEA perché questo violerebbe il principio del contenimento della spesa pubblica. Quindi la Regione Piemonte non può autorizzare i pazienti residenti nel proprio territorio ad effettuare l’adroterapia o altre terapie extra LEA presso strutture di altre Regioni, ai fini del rimborso della spesa sostenuta dai pazienti stessi. Peraltro, mi risulta che le terapie del CNAO sono riconosciute gratuitamente, all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, solo dalle Regioni Lombardia e Emilia Romagna.
Comprendo perfettamente come questo possa sembrare un ragionamento da ragionieri insensibili di fronte al dolore dei pazienti, ma quando insisto sull’importanza di uscire quanto prima dal piano di rientro è proprio per poter dare una risposta alle situazioni come la sua.
In questo anno e mezzo ho lavorato duramente per rimettere i conti a posti, adottando importanti provvedimenti di programmazione sanitaria e di contenimento della spesa, per poter recuperare la necessaria credibilità presso il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Economia e sono fiducioso che entro l’estate finalmente il Piemonte uscirà dal commissariamento. Inoltre sta giungendo a compimento la rivisitazione da parte del Ministero dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA). Pertanto, mi auguro che entro pochi mesi si possa riuscire a garantire il rimborso a prestazioni come quella di cui lei necessità. Umanamente le sono vicino e le porgo il mio più sincero augurio.

Antonio Saitta

Ecco perché è stata lanciata una petizione su Change.org (https://www.change.org/p/diritto-di-cura-per-salvarmi-la-vita) che al momento ha già raccolto  1400 firme.

Qui tutte le informazioni

 

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