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Rivoli, Minoli a testa bassa: “Da oggi inizia il cambiamento, voglio garanzie dalla Regione”

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“Da oggi inizia il cambiamento. Voglio maggiori garanzie dalla Regione sui finanziamenti. Non si può continuare a vivacchiare”. E’ con questa richiesta che Giovanni Minoli salirà al castello di Rivoli, di cui è presidente, per rivoluzionare il museo di arte contemporanea. E su La Stampa di martedì ha spiegato quali sono gli elementi fondamentali delle sue richieste e delle sue idee. “Inizieremo con un mio ragionamento sulla situazione del Castello che certamente pecca di elitarismo e per moltissime cose non funziona, ma ha avuto il suo completo rilancio con la mostra sull’Arte Povera”.

Un’iniziativa che è stata accolta in modo positivo dal pubblico. “Abbiamo raggiunto i 13mila visitatori in un mese. Un traguardo superiore a quello di mostre storiche quali l’esposizioni di Gianni Colombo nel 2009, e di Franz Kline”. Tra gli altri aspetti sui quali Minoli si impegnerà spicca inoltre quello dello Statuto. “Mi batterò per ridiscutere lo Statuto. Ridistribuirò le deleghe fra i direttori, dando a Beatrice Merz un ruolo più ampio, di amministrazione, che già in parte ricopre. Ultimo passaggio, il più importante, riproporrò con forza la questione dei fondi, che finora ho difeso a spada tratta. Sto ancora aspettando che quanto dichiarato diventi concreto”. Alla Regione Piemonte, maggiore azionista del Castello, Minoli dice: “Non si può continuare a chiedere l’elemosina di anno in anno senza un progetto. Non ho nemici, resto a Rivoli per amore del mio territorio. Ho già provato a dimettermi, ma mi hanno pregato in ginocchio di restare. Mi avevano promesso che il Castello sarebbe stata la priorità, anche dal punto di vista finanziario. E che ci sarebbe stato impegno. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti”, ha concluso il giornalista.

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