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Cambiare vita e dieta dopo un tumore per evitare ricadute. I nuovi obiettivi di Diana5 per il 2012

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il 2012, per il progetto Diana5, si apre con un obiettivo ambizioso: coinvolgere almeno un centinaio di donne operate di tumore al seno che, negli ultimi 5 anni, non abbiano avuto recidive e che siano disponibili a migliorare il loro attuale stile di vita.Lo studio, promosso da Asl astigiana, Lilt, lega italiana per la lotta contro i tumori e istituto nazionale dei tumori di Milano, si prefigge di valutare se, in un arco di cinque anni, una sana alimentazione e altri comportamenti specifici possano ridurre il rischio di recidive nel carcinoma mammario.

Attualmente aderiscono al gruppo di Diana5 35 donne, tra i 35 e i 50 anni, coinvolte in lezioni teorico-pratiche di cucina naturale, lezioni di attività fisica tenute da insegnanti specializzati in diverse discipline sportive, approfondimenti tematici curati da medici o specialisti nei vari settori.

Si tratta di cambiare le proprie abitudini quotidiane, imparando ad ascoltare il proprio corpo e le sue necessità, dopo la malattia.

In Italia – spiega Claudio Lanfranco, curatore della sezione locale della Lilt – ci sono circa 16 milioni di persone in sovrappeso e oltre 5 milioni obese. Anche alcuni tipi di tumore, come il cancro al seno, in molti casi sono correlati a un cattivo metabolismo degli zuccheri”.

La partecipazione delle donne, del tutto gratuita, a Diana5 prevede il rispetto di alcune indicazioni alimentari, stile di vita, un prelievo di sangue all’inizio dello studio e dopo un anno, una visita medica periodica per la misurazione del peso, circonferenza vita, pressione arteriosa, etc. e la stesura di alcuni questionari riguardanti lo stile di vita, le abitudini alimentari e lo stato di salute.

 

 

Nella foto: il team Asl di Asti e Lilt

 

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