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Cronaca

Verbania: condannato per abusi sessuali sulla figlia di 12 anni della convivente

Erica Gardella

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E’ stato condannato a 6 anni e mezzo di reclusione per aver abusato sessualmente della figlia della convivente. Così si è concluso il processo contro un uomo residente in un paese del Basso Verbano. Gli abusi erano iniziati nel 2004 quando la ragazza, aveva appena 12 anni e sono proseguiti per ben 5 anni, fino al 2009. Una storia triste in un contesto di forte degrado sociale e morale.

 Il patrigno aveva un comportamento morboso e possessivo nei confronti della ragazza e manifestava attenzioni anomale anche di fronte a vicini e amici, come confermato da questi ultimi durante il processo. Già nel 2005 la giovane aveva tentato di smascherare il suo aguzzino mostrando le lettere che lui le aveva scritto alla madre di una sua amica, da lì era partita una denuncia al Tribunale dei Minori. Il fascicolo però era stato archiviato visto che la vittima aveva negato gli abusi. Come ha poi raccontato durante l’attuale processo, aveva infatti subito pesanti minacce di ritorsione sulla madre e sul fratello da parte del patrigno ed era stata pertanto costretta a ritrattare.

Solo nel 2009 la ragazza ha trovato finalmente il coraggio di porre fine a questo calvario raccontando tutto al vero padre e ad un amico. Ha raccontato degli abusi, delle angherie e del continuo controllo subito. Anche la madre è finita sotto processo perché, secondo l’accusa, se pur consapevole dei reati non ha mai tentato di farli cessare. La donna però è stata giudicata innocente perché il fatto non sussiste visto che anche lei era plagiata psicologicamente dal compagno. Per il patrigno, oltre al carcere interdizione dai pubblici uffici, di prestare servizio nei luoghi pubblici dove si trovano minori, e 15 mila euro di risarcimento per la vittima.

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