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8 marzo, festa della donna a Torino: tra storia, riflessione e sport

Redazione Quotidiano Piemontese

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mimosaNella sede storica della Provincia di Torino, il Palazzo Cisterna in via Maria Vittoria 12, quest’anno la ricorrenza dell’8 marzo sarà celebrata gettando un ponte tra il passato, il presente e il futuro della condizione femminile ed infantile e ripercorrendo le prime tappe della tutela dell’infanzia e della maternità nella Torino ottocentesca. A cosa si deve questa scelta? La Provincia di Torino, a partire dal 1871, fu la prima in Italia, a curare direttamente l’assistenza all’infanzia cosiddetta “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. L’Ente dette vita all’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, in origine chiamato Ospizio dell’infanzia abbandonata, caratterizzandosi da subito per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti, in anticipo di oltre cinquant’anni sulla legislazione nazionale.

A seguito della dismissione dell’immobile da parte della Provincia, le lapidi e le statue che hanno costellato la lunga vicenda dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità sono state rimosse dalle sale del complesso edilizio di corso Giovanni Lanza 75, ultima sede del brefotrofio, per essere ricollocate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, la sede storica e aulica della Provincia. “Quelle iscrizioni sul marmo e quelle statue, – spiega il Presidente Saitta – non potevano certo andare disperse, perché sono la testimonianza tangibile di una lunga storia di sofferenza, ma anche di coraggio e di riscatto sociale per tanti bambini e tante mamme. Testimoniano inoltre la lungimiranza degli amministratori della Provincia, i quali compresero che la tutela della maternità e dell’infanzia abbandonata doveva diventare una priorità politica ed amministrativa, lasciandoci una lezione morale e politica la cui validità è intatta, a 143 anni di distanza”.

La cerimonia di scoprimento delle targhe e delle statue provenienti dalla sede di corso Lanza è dunque in programma sabato 8 marzo alle 11 a Palazzo Cisterna e sarà accompagnata da una serie di letture sulla vita e le opere di Giulia Falletti di Barolo, fondatrice a Torino del primo rifugio per ragazze madri, a cura di Monica Todi del gruppo storico “Ventaglio d’argento”. A seguire, per iniziativa della Consulta permanente Consiglieri e amministratori della Provincia di Torino, nella Sala Consiglieri sarà presentata la pubblicazione di Maria Valeria Galliano dedicata ad Anna Rosa Gallesio Girola, la prima donna eletta in Consiglio Provinciale nel dopoguerra, che fu Assessore provinciale all’assistenza per 19 anni.

In Comune, invece, la Consulta Femminile ha organizzato, in collaborazione con Piemonte Movie – Torino, la proiezione di cortometraggi che, con immagini suggestive, pongono in risalto emozioni emergenti da situazioni concrete, alcune poco note, del femminile. L’appuntamento per “Ritratti di donne. Immagini per riflettere, attuali conflittualità nel mondo femminile colte con attenzione e sensibilità da film makers” è per le 17 di venerdì 7 marzo in Sala delle Colonne a Palazzo Civico. Ma la festa della donna non è solo riflessione. Nei giorni scorsi la la Giunta comunale, inoltre, ha approvato la delibera che propone una serie di opportunità sportive e di tempo libero dedicate a tutte le torinesi nel giorno della festa della donna. “Per l’8 marzo – spiega l’assessore allo Sport, Stefano Gallo – la Città aprirà gratuitamente i suoi impianti sportivi alle ragazze e alle signore affinché possano scoprire o riscoprire pratiche sportive nuove o conosciute”. Tra questi vi sarà la possibilità di accedere gratuitamente alla Piscina Monumentale, al Palaghiaccio Tazzoli, in tutte le piscine delle Circoscrizioni.

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