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Torinese posta bacio fra due donne, Facebook le cancella il profilo: polemica e incredulità

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xlarge_facebook-new-statusUna nuova polemica investe Facebook e soprattutto i parametri che il più famoso social network utilizza per giudicare “sensibili” o meno i contenuti postati dai propri utenti. Una polemica che parte da Torino, anzi da Rivoli, da una giovane mamma di nome Carlotta Trevisan, una bimba di 6 anni e una sensibilità verso i temi sociali comune – fortunatamente – a molti. La settimana mondiale contro l’omofobia la vede parlare di temi lgbt con gli amici, cercare di sensibilizzare i conoscenti e quant’altro comune a tantissimi utenti. Posta la foto di Rakitic e Carriço che si baciano (i calciatori del Siviglia che così hanno festeggiato la conquista dell’Europa League allo Juventus Stadium), quindi un bacetto fra due ragazze cui segue la discussione sulla solidarietà. Finchè non arrivano i primi commenti ostili. “Fai schifo”, “Leva quell’oscenità ché ci sono i bambini”, il tenore dei messaggi. E’ probabile che i retrogradi che hanno postato queste frasi siano ricorsi alla “segnalazione” a Fecebook, un click con il quale si segnala (a un robot, non certo a Mark Zuckerberg) l’inserimento di materiali inadeguati, offensivi, violenti et similia. Il bot automatico chiede a Carlotta di rimuovere la foto, lei nemmeno ci pensa e si ritrova il profilo completamente cancellato: conoscenze, ricordi, tutto eliminato. Incredula, si chiede “cosa capiterebbe se al mio posto – io sono un’adulta – questa cosa fosse successa a una ragazzina”. D’altronde, Facebook sul tema era già balzato agli onori delle cronache per avere censurato le foto delle mamme che allattano i figli al seno, quando la maggior parte dei frequentatori si imbattono con una certa frequenza in immagini dai contenuti violenti, pornografici, razzisti etc. Il guaio, probabilmente, è l’automazione totale con cui funzionano i meccanismi di Fb; non esiste per l’utente la possibilità di rivolgersi a un essere umano dedicato, nemmeno nei casi più gravi o – come in questo caso – assurdi.

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