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Cronaca

Scontri al CAAT, il direttore: ”Violenza mai vista”. Locatelli (PRC): ”Solidali con chi protesta”. Confagricoltura: ”Fermarli subito”

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scontrri caat torinoArrivano intanto i primi commenti su quanto sta accadendo a Grugliasco, ai mercati generali.

Le prime, direttamente sul posto, sono quelle del direttore del CAAT, Giuliano Manolino, che è sconcertato: “Non ho mai visto niente di simile, è tutto bloccato. Nemmeno i Forconi erano stati tanto violenti: li ho visti con i sassi andare a spaccare uno per uno i semafori, i vetri delle guardiole…! I grossisti perdono l’intera giornata di lavoro, se non sgombereranno subito, e questo per loro è un dramma, non so se se ne rendono conto”.

Fra i rappresentati della politica, arriva prima di tutti Ezio Locatelli (Rifondazione Comunista): “I lavoratori del CAAT, lavoratori per lo più migranti, assoldati tramite cooperative con metodi da caporalato, sottopagati, precari, sottoposti a ricatti continui, hanno perfettamente ragione a protestare contro condizioni lavorative semplicemente indecenti. Il blocco dei cancelli da parte ci centinaia di lavoratori del CAAT addetti al facchinaggio è una forma legittima di protesta a fronte delle minacce padronali di cacciare a casa chiunque rivendica il rispetto di diritti elementari. Le cariche della polizia e il tentativo brutale di rimuovere i blocchi (con il ferimento di alcuni lavoratori) sono una risposta intollerabile. Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà e sostegno alla protesta dei lavoratori del CAAT a cui vanno riconosciuti il diritto di non svolgere un lavoro schiavizzato.”

E quindi c’è Confragricoltura, che – attraverso un comunicato – si prende parte del merito dell'”intervento delle Forze dell’Ordine grazie alle quali, sollecitare anche da Confagricoltura Torino, la situazione non è degenerata. Si tratta di un fatto grave che danneggia fortemente gli operatori del mercato, creando problemi di commercializzazione e impedendo l’approvvigionamento da parte di grossisti, dettaglianti e soprattutto di mense e comunità che non riescono a reperire la frutta e la verdura necessaria”.

 

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