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Cronaca

Stalker dell’ex moglie puntò la pistola contro il figlio che voleva difenderla, condannato a 10 anni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dieci anni e otto mesi di carcere. E’ la condanna inflitta giovedì 28 giugno dal tribunale, a Torino, a Luigi Garofalo, il 46enne accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e di avere fatto irruzione nel bar di famiglia impugnando una pistola.

Del caso, divampato nel marzo del 2017, si era interessata anche l’allora ministro Elena Boschi, che aveva incontrato la donna, Elena Farina.
L’uomo era stato arrestato due volte.

Dopo essere stato liberato, il 5 ottobre  Luigi Garofalo torna in carcere: lo scorso marzo, infatti, l’uomo puntò una pistola contro il figlio 19enne, che aveva preso le parti della madre sostenendo poi che era una scacciacani. Per gli investigatori, invece, quell’arma era invece vera. Ecco il motivo della nuova accusa e della misura cautelare.

Quando entrò nel bar, e puntò l’arma contro il figlio, era ai domiciliari. L’avvocato difensore, Fabrizio Bonfante, parla di “sentenza ingiusta”.

“La pena – dice – è alta perché calibrata sul tentato omicidio per l’episodio del bar. Il mio assistito ha detto che quell’arma non poteva sparare, ma è andata smarrita e non per colpa sua. Così nessuno ha potuto verificare e nessuno gli ha voluto credere.
Faremo ricorso”.

Si procedeva anche per stalking e violenza sessuale. La donna, assistita dallo studio dell’avvocato Foti, aveva ritirato alcune querele e non si era costituita parte civile.

 

 

 

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