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Ambiente

Niella Tanaro, azienda falsificava i certificati e riversava rifiuti in un terreno vicino ai campi

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali di Cuneo in collaborazione con l’Arpa di Cuneo a seguito di esposti di cittadini che lamentavano movimenti sospetti e grandi nubi di polvere in un

cantiere in località Pratolungo a Niella Tanaro ha scoperto che la Società B&A stava gestendo scorie e ceneri provenienti dall’industria pesante senza trattarle ed inertizzarle come avrebbe dovuto.
Alcuni campioni prelevati ai margini dell’area sono risultati contenere metalli pesanti e diossine.

La ditta aveva ottenuto l’autorizzazione urbanistica ed ambientale per gestire un’area di un ettaro di superficie che contenesse ceneri industriali, a condizione che venissero opportunamente lavorate, mescolandole in conglomerati cementizi per uno stoccaggio in sicurezza evitando fuoriuscite di percolato sotterraneo.

In realtà le migliaia di metri cubi di rifiuti in arrivo, come confermato dal geologo nominato dalla Procura, venivano in parte riversati nell’area, in parte trattati sommariamente con acqua e cemento, senza adottare tutte le precauzioni imposte dai provvedimenti autorizzativi, configurando di fatto una gestione di discarica di rifiuti pericolosi non autorizzata con rischio di inquinamento delle vicine aree agricole.

La società provvedeva ad inoltrare agli enti competenti dati falsificati sulla produzione di conglomerato cementizio e sulle sue rispettive componenti per far risultare il trattamento dei rifiuti perfettamente e regolarmente funzionante.
nere.

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