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Caso ex Embraco. La Regione chiede la convocazione urgente del Tavolo di crisi

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Il presidente Cirio e l’assessore Chiorino davanti allo stabilimento di Riva di Chieri: “Lavoratori presi in giro due volte, prima da Bruxelles e poi da Roma. Non vogliamo promesse, ma impegni seri”. La Regione Piemonte scriverà oggi stesso al neo sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, per sollecitare la convocazione urgente del tavolo di crisi sul caso della ex Embraco.

Lo hanno comunicato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, a margine dell’incontro di questo pomeriggio con i lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento di Riva di Chieri (To).

“Ho parlato personalmente con il sottosegretario Puglisi che è stata molto disponibile. Ha prestato giuramento poche ore fa e questa è la prima vertenza che le arriva sul tavolo – spiega il presidente Cirio -. In giornata le scriveremo per raccontare nel dettaglio la situazione e ribadire la richiesta di convocare con urgenza il tavolo di crisi”.

“Questi lavoratori sono stati presi in giro due volte – hanno sottolineato il presidente e l’assessore Chiorino durante lo sciopero convocato davanti ai cancelli dell’azienda -. Prima da Bruxelles, perché è inaccettabile che l’Europa consenta a una multinazionale che si insedia in un paese europeo di prendere milioni di euro di aiuti pubblici per poi trasferire la produzione altrove, sempre in Europa, dove però il lavoro costa meno. E poi da Roma, perché la soluzione individuata dall’allora ministro Calenda avrebbe dovuto garantire la ripartenza della produzione entro questa estate, con autonomia finanziaria e un piano industriale chiaro. Ora scopriamo invece che l’azienda che ha acquisito Embraco ha bisogno di un supporto da parte delle banche per poter avviare la produzione. La Regione sta facendo ciò che è nelle sue possibilità, come intermediario con il sistema bancario e sostenendo un progetto di formazione per i dipendenti – così come richiesto dalla prorprietà – affinché possano perfezionare le competenze utili al futuro di questo stabilimento. Crediamo sia nostro dovere fare tutto il possibile affinché si parta al più presto con la produzione. Ma allo stesso tempo ci chiediamo che cosa abbia verificato chi ha dato il via libera a questo piano economico e industriale. Il Piemonte è pronto ad alzare la voce e la Regione è al fianco dei lavoratori e di chi vuole investire sul nostro territorio. Saliremo insieme sui pullman e presidieremo fisicamente il Ministero se necessario. Non vogliamo altre promesse, ma impegni seri”.

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