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Cronaca

San Mauro Torinese: richiedenti asilo sfruttati lavoravano 10 ore al giorno per 150 euro

Pantaleo Romano

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I richiedenti asilo sfruttati erano pagati un minimo di 150 euro al mese per lavorare 10 ore al giorno 7 giorni su 7 in un capannone senza riscaldamento a San Mauro Torinese.

Dalle 8 alle 18 tutti giorni con pochi minuti di pausa pranzo (per chi aveva il cibo) in un capannone senza riscaldamento e con stipendi da fame e chi si lamentava era fuori. Il lavoro consisteva nell’impacchettamento di pennarelli di marchi famosi e la paga era di circa 18 euro giorno. Tre dei 45 operai sono stati licenziati in tronco dopo la richiesta di portare la retribuzione almeno a 25 euro giornalieri.

Il licenziamento improvviso era possibile poiché i dipendenti avevano tutti contratti part time con una busta paga che serviva per restare in Italia essendo loro tutti di origine africana.

I tre migranti licenziati si sono presentati ieri mattina, 16 gennaio, davanti al giudice del lavoro assistiti dall’avvocato Bisacca. Il cinese proprietario dell’attività non si è invece presentato davanti al giudice. “Ci aveva tolto la dignità” è stato quello che i lavoratori hanno dichiarato al presidio che la Cub ha organizzato davanti al Palagiustizia.

L’avvocato difensore ha fatto richiesta di ottenere i documenti per le pratiche dell’immigrazione e presentato un esposto per sfruttamento del lavoro dal quale partirà un’indagine penale. Secondo il legale è possibile che si dimostrino forme di capolarato mentre i rappresentanti del Cub sottolineano come la società continui a lavorare e sfruttare i migranti nonostante la denuncia dei licenziati.

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