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Appendino: “Stop abusi nel Valentino: il parco tornerà ad essere di tutti i cittadini”

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“Se tutti insieme lasciassimo più spazio allo studio delle situazioni piuttosto che alle strumentalizzazioni perpetue, probabilmente Torino starebbe molto meglio”. A dirlo la sindaca Chiara Appendino che sul suo blog promette: il parco del Valentino “avrà nuova vita, ma in regola”.

Appendino cita i locali, molti ormai chiusi, e ricorda che “erano o sono fuorilegge”. Come il Fluido, andato a fuoco nei giorni scorsi e abusivo “per circa il 70% dei volumi, più il 50% dell’area scoperta”. Abusivo per il “90%” anche lo Chalet, mentre al Cacao “tutti i volumi di modesta entità abusivi sono stati demoliti ma vi sono terrazzamenti e percorsi pergolati mai autorizzati”. “Ciò significa che chi frequenta quei locali è in potenziale pericolo qualora dovessero verificarsi situazioni di emergenza – sostiene la sindaca di Torino -. E su questo nessuno di noi ha intenzione di soprassedere”.

La sindaca attacca poi le amministrazioni precedenti.

Ecco uno stralcio dell’intervento della Sindaca:

Nei prossimi giorni verrà approvata dalla Giunta una delibera quadro.

Questa permetterà di rimettere a bando gli spazi del Parco che possono avere una destinazione commerciale.

Ora a norma, in modo tale che tutte e tutti si possano divertire in sicurezza, nel rispetto del Parco, delle sue peculiarità e dei residenti.

Il Valentino avrà di nuovo spazi per incontrarsi, divertirsi, ballare, fare aperitivo o una cena all’aperto.

Ma non dimentichiamoci che il Valentino è innanzitutto un parco. Proprio in questi giorni si stanno concludendo lavori attesi da tempo.

È in corso il ripristino di 38 panchine, di tutte le aree fitness, delle aree giochi più ammalorate. Inoltre, a brevissimo, vi comunicheremo la conclusione dei lavori di ripristino del Giardino Roccioso.

A questo si aggiungono 900mila euro stanziati per il rifacimento di tutta la metà sud del Parco (leggi l’intervista all’Assessore Alberto Unia).

Inoltre riapriranno i Murazzi, altro simbolo della Città abbandonato per anni e che ora, finalmente, ha un progetto di riqualificazione per restituirli alla Città.

Sappiamo che sono priorità, non ci siamo mai fermati. Preferiamo lavorare piuttosto che parlare.

E se tutti insieme lasciassimo più spazio allo studio delle situazioni piuttosto che alle strumentalizzazioni perpetue, probabilmente Torino starebbe molto meglio.

 

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