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Giornata della Raccolta del Farmaco 2020: i piemontesi sono più generosi, ma non basta

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Più 32% di farmaci raccolti, quasi 35mila confezioni rispetto alle 26.487 dell’anno scorso, per un valore monetario di 237mila euro, più 39% rispetto ai 170mila del 2019: sono i numeri – davvero positivi – della Giornata della Raccolta del Farmaco a Torino e provincia, che si è svolta nelle 260 farmacie aderenti (nel 2019 erano stata 246) dal 4 al 10 febbraio: per la prima volta la #GRF2020 è durata una settimana, per celebrare il ventennale ma soprattutto perché la domanda di farmaci aumenta in modo esponenziale.

Nella provincia di Torino, il bisogno di farmaci espresso dai 57 enti caritativi coinvolti nella #GRF2020 ammontava a 104.465 farmaci e coinvolgeva 27.931 assistiti (sono le persone in difficoltà sanitaria che chiedono i medicinali di cui hanno bisogno agli enti, che li consegnano loro in base alla raccolta, sempre sotto il controllo di personale medico volontario). La copertura della necessità si è fermata al 33,5%, in crescita del 18,6% rispetto 30,06% del 2019 e al 27,84% del 2018, ma non è ancora abbastanza per soddisfare il fabbisogno.

A livello piemontese, in quest’ultima edizione hanno aderito 514 farmacie (erano state 503 nel 2019) e sono stati raccolti 62.346 farmaci, con un aumento del 23,6% rispetto ai 50.436 del 2019. Sul territorio regionale il valore dei farmaci raccolti è stato pari a 440.188 euro, +19,2% rispetto ai 368.980 euro del 2019.

Sul territorio nazionale hanno aderito 4.944 farmacie (+10%), dove i volontari hanno raccolto 535mila farmaci (+26,8%) per un valore di 3,9 milioni di euro (+27%).

Così Clara Cairola Mellano, Presidente del Banco Farmaceutico Torino, commenta i numeri in crescita della Giornata della Raccolta del Farmaco 2020:

Il risultato conferma non soltanto la generosità dei torinesi, ma anche il progressivo radicamento che il Banco Farmaceutico sta acquisendo sul territorio: c’è sempre maggiore consapevolezza del dramma rappresentato dalla povertà sanitaria e dal costo sociale che essa comporta. Una persona che non può preservare la propria salute oggi, domani sarà una persona gravemente malata che comporterà costi, personali ed economici, eccessivi. Una società che si definisce civile non può imporre a una famiglia in difficoltà se mettere cibo in tavola o preservare la propria salute: sono entrambe necessità primarie che vanno soddisfatte. Per questo ringrazio i farmacisti, che hanno volontariamente messo a disposizione del Banco Farmaceutico i loro negozi, i nostri impagabili volontari, che si sono impegnati per tutta la settimana, e tutti coloro che hanno sostenuto la #GRF2020 diffondendone l’importanza sui mezzi di comunicazione e invitando a donare.

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