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La didattica a distanza sta distruggendo gli insegnanti, la denuncia di FSI Scuola USAE Piemonte

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Interno di un'aula scolastica

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Prof. Francesco Aprile, Consigliere nazionale e responsabile FSI Scuola USAE Piemonte, che denuncia le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli insegnanti italaiani con la didattica a distanza:

“Ci rivolgiamo a tutto il mondo della scuola, ai genitori, agli studenti e ai politici.

Siamo la federazione di sindacati indipendenti autonomi europei F.S.I. Scuola U.S.A.E. del Piemonte.

Stiamo ricevendo numerose segnalazioni da parte di insegnanti oberati h24 di lavoro!

Il senso di responsabilità e dovere professionale non basta, a quanto pare!

Alcuni dirigenti scolastici stanno facendo perdere la dignità e la salute mentale ai lavoratori della conoscenza!

Ma come sappiamo, il pesce puzza sempre dalla testa!

La ministra della P.I. non ha emanato indicazioni chiare: ad ogni dichiarazione/video (youtuber style) abbiamo assistito alla smentita o correzione di precedenti dichiarazioni avvenute a mezzo stampa o in tv. Le circolari lasciano sempre adito ad interpretazioni.

Abbiamo tollerato e tamponato la situazione di emergenza, ma ora siamo al delirio!

Oggi è il 10 maggio. In poco meno di venti giorni gli studenti della secondaria di primo grado dovrebbero consegnare l’elaborato alle commissioni d’esame!

Anni di conquiste culturali nelle quali siamo riusciti ad ottenere un esame per competenze di carattere non nozionistico vengono cancellati con un colpo di spugna da colei che probabilmente in classe non c’è mai stata!

La didattica a distanza è discriminante perché non tutti possono accedervi in modo uniforme: chi ha i mezzi e ha i genitori con competenze informatiche può seguire in modo abbastanza adeguato chi si trova in svantaggio socio economico è completamente tagliato fuori.

Non vi sono alternative, ma è un metodo didattico assolutamente inefficace per gli alunni del primo ciclo d’istruzione! per loro è troppo difficile apprendere attraverso uno schermo parlante perché per apprendere hanno bisogno di coinvolgimento.

Le performance dei docenti sono al limite delle possibilità umane: è un carico di lavoro molto più pesante rispetto alla didattica tradizionale, senza contare che comunque noi docenti usiamo connessione privata sostenendo i costi.

Da un’indagine da noi condotta su un campione di 100 insegnanti, abbiamo rilevato che mediamente:

1. al mese servono ben 40 Gb di traffico internet per reggere videoconferenze e download di materiale (compiti, allegati vari);

2. ben 4/5 ore al giorno di lavoro extra per la preparazione delle lezioni e per la correzione dei compiti;

3. spese vive di corrente elettrica perché praticamente il computer è acceso all’incirca mediamente 12 ore al giorno.

Noi docenti continuiamo a ricevere ringraziamenti a parole, ma del famoso aumento a tre cifre concordato esattamente un anno fa si è persa traccia!?

Sostanzialmente sono 80 giorni che non abbiamo più una vita privata, anzi la nostra vita è stata privata di diritti inalienabili!

Non siamo tutelati giuridicamente perché non sono chiari gli spazi in cui ci possiamo muovere.

Parliamo del registro: si o no assenza alunni alle videolezioni? Inviamo lettere a chi spesso non si collega? Segnaliamo al dirigente? E poi? Tutti promossi?

E LO DICE PURE!

Parliamo delle piattaforme: perché abbiamo usato zoom e altre diavolerie, mettendo a repentaglio la nostra privacy e dei nostri fanciulli? Perché non ci avete fatto usare subito una piattaforma del Ministero con regole chiare e trasparenti?

Ormai sta prendendo piede la prassi di usare Gsuite, classroom, hangouts meet. Non ci si poteva pensare prima e dare una direttiva unica?

Diciamolo! I docenti motivati ormai dedicano tutta la giornata a questa professione e percepiscono uno stipendio da fame.

Non possiamo vivere pure con la paura di ricevere ordini di servizio illegittimi di D.s. che improvvisano legiferare nel proprio orticello. Diffideremo chi non rispetta la dignità e la professionalità del corpo insegnante e ci costituiremo parte civile anche contro il M.P.I., qualora fosse necessario.

È ora di svegliarsi! Non patiremo un inizio a.s. 2020/2021 in codeste condizioni disumane!

Torino, 11/05/2020 f.to Prof. Francesco Aprile

Consigliere nazionale e responsabile FSI Scuola USAE Piemonte”

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