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Bimba muore dopo visita in Pronto Soccorso, Asl chiede alla famiglia di pagare il ticket. Il commissario Pescarmona: “lo annulleremo e chiederemo scusa alla famiglia”

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“Dovrei pagare 30 euro di ticket per aver portato mia figlia al pronto soccorso, sentendomi dire che era solo influenza, ed averla poi riportata a casa ridotta a cenere dentro un contenitore?”. Così Yves Chapellu, il papà Valentina Chapellu, la bimba di 17 mesi che ha perso la vita il 17 febbraio scorso. La piccola,  dopo essere stata visitata e dimessa per quattro volte dall’ospedale Beauregard, era stata trasportata all’ospedale Regina Margherita di Torino in condizioni disperate.

Dopo 4 mesi dalla morte della bimba, Chapellu ha ricevuto in questi giorni il sollecito per il pagamento del ticket da 30 euro (25 euro più altri 5 per “diritti di segreteria”, da saldare entro 15 giorni “pena il ricorso alle vie legali per il recupero del credito”).

Dopo la notizia è intervenuto Angelo Michele Pescarmona, commissario dell’Usl della Valle d’Aosta: “E’ stata semplicemente una richiesta ordinaria. Era un codice bianco, quindi chi ha fatto il sollecito per il pagamento del ticket ovviamente non era a conoscenza di ciò che è successo dopo. Quindi la richiesta dal punto di vista amministrativo è giusta, ma è inopportuna. Adesso la annulleremo e chiederemo scusa alla famiglia” “Non è stato un errore: è stato giusto sollecitare un pagamento del ticket – ribadisce Pescarmona – per un passaggio in codice bianco, solo che era inopportuno, se chi ha fatto la richiesta fosse stato a conoscenza” del decesso della piccola. “E’ quasi un automatismo – aggiunge il commissario dell’Usl della Valle d’Aosta – sollecitare i ticket non pagati”.

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