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Piemonte

Sulla circolare della Regione Piemonte riguardo l’aborto farmacologico arrivano le prime reazioni dalle opposizioni

Vincenzo Spinello

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Dopo l’emanazione della circolare da parte della giunta regionale riguardo la somministrazione della pillola abortiva RU486, in controtendenza rispetto all’indirizzo governativo, arrivano le prime reazioni da parte delle opposizioni nel consiglio regionale.

Francesca Frediani, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle dichiara: “Valutiamo tutte le strade per fermare questa manovra, compreso il ricorso al TAR, questa è un’operazione politica sul corpo delle donne”.

Le fa eco la collega  Sarah Disabato, Consigliere regionale M5S: “Il piano oscurantista della destra, soldi ai provita e no alla RU486 nei consultori. Inorridisco di fronte all’insistenza dell’Assessore Marrone nel voler osteggiare a tutti i costi il Ministero della Salute sul tema dell’aggiornamento delle linee guida in materia di aborto farmacologico. La proposta di inserire le associazioni Pro Vita nel percorso di scelta di una donna è altamente pericolosa e lesiva. Se l’Assessore desidera frequentare certe piazze oscurantiste è libero di farlo, ma non permetteremo mai che si rischi di importare idee così becere e retrograde all’interno di luoghi sensibili come i consultori”.

Dello stesso avviso la deputata Chiara Gribaudo del Pd :“è gravissimo il passo indietro della Regione. La circolare decisa mette i consultori in mano alle associazioni anti-abortiste e obbliga le donne a recarsi in ospedale solo per ricevere una pillola. Un atto grave contro la libertà di scelta garantita dalla legge 194 e che va in diretto contrasto agli indirizzi del ministero della Salute. Presenterò un’interrogazione parlamentare contro quest’ingiustizia sulla pelle delle donne”

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