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Piemonte verso l’arancione rinforzato: 22 le zone rosse nel territorio

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Il Piemonte si appresta secondo i dati della settimana a rimanere nella zona arancione. Pur non essendo ancora regione rossa, peggiorano i dati sui contagi. Con l’arancione i negozi, i parrucchieri, barbieri e estetisti sono aperti, sono permessi spostamenti all’interno del proprio comune e bar e ristoranti possono soltanto effettuare l’asporto o la consegna a domicilio. Si dovrà aspettare domani sera per la comunicazione ufficiale da parte della Regione che prenderà provvedimenti restrittivi per controllare i contagi.

Sono 22 invece le aree in zona rossa nel territorio piemontese: Re, Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore, Druogno nella Val Vigezzo; Cavour; Bricherasio; Scalenghe; e ancora Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront nella Valle Po, nel cuneese. In zona rossa tutti gli spostamenti devono essere autocertificati per motivi di lavoro, salute o urgenza. Tutte le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse e così molti negozi che non vendono beni di prima necessità. I mercati sono aperti solo per i generi alimentari.

Le misure restrittive riguardano soprattutto le scuole come comunicato già ieri dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, per tutto il Piemonte vigerà la didattica a distanza a partire da lunedì 8 marzo per le classi seconde e terze medie e per tutte le classi delle superiori. Nell’Ossola dove si è superata la soglia dei 250 contagi ogni 100 mila abitanti in una settimana verranno chiuse tutte le scuole dalle elementari fino alle superiori. Gli asili nido potranno invece rimanere aperti.

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