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Il Premier Mario Draghi annuncia la riapertura delle scuole dopo Pasqua: “Se la situazione epidemiologica ce lo permette cominceremo da primarie e infanzia”

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“Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pensare e pianificare le riaperture (delle scuole, ndr): ora stiamo guardando attentamente i dati sui contagi ma se la situazione epidemiologica permette cominceremo a riaprire la scuola in primis, almeno le primarie e l’infanzia, anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni o speriamo subito dopo Pasqua”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nel pomeriggio, ha reso alla Camera dei Deputati le Comunicazioni e, al termine del dibattito, la replica, in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.

Draghi ha spiegato che bisogna “procedere spediti con le somministrazioni” soprattutto concentrando l’attenzione prima verso “i nostri concittadini anziani e fragili che hanno più da temere dalle conseguenze del virus”. Disappunto per la situazione “sulla copertura vaccinale di chi ha più di 80 anni” perché continuano a persistere “differenze regionali difficili da accettare”.

Precedentemente, nel corso del suo primo intervento a palazzo Madama, il premier aveva voluto mandare un “messaggio di fiducia a tutti gli italiani”, perchè nella campagna vaccinale si stanno recuperando “i ritardi dei mesi scorsi”. A un anno di distanza” dall’inizio della pandemia “dobbiamo fare tutto il possibile per piena e rapida soluzione della crisi sanitaria. Sappiamo come farlo, abbiamo 4 vaccini sicuri ed efficaci, tre in somminstrazione, il quarto disponibile da aprile. Ora l’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile. Voglio mandare un messaggio di fiducia a tutti gli italiani: il Governo è determinato a portare avanti la campagna vaccinale con la massima intensità, e siamo già all’opera per compesnare i ritardi di questi mesi. Dobbiamo farlo per la salute, la scuola, la ripresa dell’economia”.

Intanto, rivendica Draghi, “l’accelerazione è visibile nei dati: a marzo 170mila al giorno, più del doppio che nei dei due mesi precedenti. Nonostante il blocco temporaneo della somministrazione di AstraZeneca. L’obiettivo è arrivare presto a mezzo milione al giorno. Questo è essenziale per frenare il contagio, far ripartire l’economia, ed evitare l’insorgere di nuove varianti”.

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