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Cronaca

Torino, in ospedali pazienti e barelle affollati tra i corridoi: sopralluogo di Cirio

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Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha fatto un sopralluogo all’ospedale Maria Vittoria di Torino, per verificare di persona la situazione nel Pronto Soccorso del nosocomio dopo le foto, diffuse dal sindacato degli infermieri Nursind Piemonte, di alcune barelle sul pianerottolo delle scale. Nel reparto la situazione si è normalizzata già da alcuni giorni, come verificato dallo stesso Cirio.

Le foto diffuse dal Nursind riguardavano anche gli ospedali di Rivoli e Chivasso.

Nel frattempo l’ospedale ha divulgato una nota che spiega:

Ieri mattina si è verificato un iperafflusso di pazienti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria.
Immediatamente si è attivata una task force per gestire i numerosi pazienti presenti, di cui una cinquantina tra pazienti Covid positivi e non, in attesa di ricovero, trasferendoli nei reparti di riferimento clinico degli Ospedali Martini, Amedeo di Savoia, Sperino Oftalmico e Piccola Mole, oltre ad altre strutture esterne all’ASL Città di Torino.
In serata la situazione era migliorata, avendo ricoverato la maggior parte dei pazienti covid positivi, anche con l’ausilio del DIRMEI che ha monitorato costantemente la situazione.

Nei giorni scorsi l’Ospedale Maria Vittoria, visto l’alto afflusso di pazienti ad alta complessità che si sono rivolti al Pronto Soccorso, aveva già attivato ulteriori 7 posti letto di terapia semi-intensiva.
In queste ore si sta provvedendo ad attivare un reparto di ulteriori 22 posti letto, al fine di decongestionare l’attività del Pronto Soccorso e ad implementare l’attività delle Strutture di Cardiologia e di Neurologia

“Quella foto non rappresenta la realtà degli ospedali piemontesi, che sono sotto pressione ma non al collasso. La situazione è sotto controllo”, afferma anche  l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi. “E’ stato fotografato un momento di punta, in meno di un’ora era già tutto risolto – aggiunge -. L’afflusso di pazienti è importante e ne stiamo trasferendo fuori Torino, dove la situazione è migliore”.

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