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Lavoro

Il 30 giugno sciopero nazionale del settore elettrico, gas-acqua e igiene ambientale

Vincenzo Spinello

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Circa diecimila lavoratrici e lavoratori piemontesi dei settori elettrico, gas-acqua e igiene ambientale incroceranno le braccia mercoledì 30 giugno, nell’ambito dello sciopero nazionale indetto da Filtcem-Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uil Tec, Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, contro l’articolo 177 del Codice Appalti che obbligherebbe le aziende concessionarie, non andate a gara, a cedere in appalto le loro attività di distribuzione fino a raggiungere l’80% del valore della loro concessione.
Ci sarà un presidio a Torino, in Piazza Castello, sotto la sede della Prefettura, dalle 10 alle 12. In Piemonte i lavoratori coinvolti sono circa diecimila.

Che fine farebbero i lavoratori che svolgono queste attività? Verrebbero trasferiti nelle aziende che vincerebbero gli appalti oppure licenziati?”: si chiedono i promotori della protesta. Secondo i sindacati il processo di esternalizzazione avrà un costo economico e sociale elevato e gravi ricadute occupazionali.
Questa ‘bomba a orologeria’, votata nel 2016 dal Governo di allora e via via rimandata nella sua “esplosione” fino al 31 dicembre 2021– sostengono le sigle sindacali – creerebbe decine di migliaia di potenziali esuberi e una crisi produttiva e finanziaria che distruggerebbe i nostri settori, vitali per l’economia, e la sopravvivenza stessa, del nostro Paese. Se il Parlamento resterà sordo ai nostri appelli e non modificherà o cancellerà l’art.177, i servizi essenziali e fondamentali che hanno garantito, anche e soprattutto durante il periodo della pandemia l’erogazione dell’elettricità, dell’acqua, del gas, la raccolta dei rifiuti sempre e comunque in ogni luogo privato o pubblico, produttivo o di assistenza e ricovero sanitario, subiranno un gravissimo danno”.

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