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Il Comitato della Croce Rossa in Piemonte è il più grande d’Italia per numero di volontari

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Il Comitato Regionale della Croce Rossa in Piemonte – che può contare su 94 comitati e più di 170 comuni coinvolti – si conferma il più grande d’Italia per numero di volontari: dei 156.000 volontari italiani più di 23.000 sono operativi in Piemonte (dati al 31 dicembre 2021) e su 1.000 abitanti piemontesi circa 11 sono volontari organizzati CRI: un vero record. Ciò conferma una spiccata propensione degli abitanti del Piemonte a impegnarsi in azioni pratiche di volontariato, che per CRI si traducono in più di 180.000 giornate di volontariato, e fa sperare che il numero possa continuare a crescere in linea con il trend positivo 2020/2021 che ha visto un incremento del 5,3%. “Il Volontariato è una parte essenziale delle nostre Comunità, attraverso di esso si possono realizzare attività di interesse generale ed erogare servizi importanti, come quello cruciale del trasporto e soccorso sanitario. La possibilità di avere ogni giorno nuove persone che scelgono di unirsi a noi in questa sfida umanitaria ci spinge a fare sempre di più ed a farlo sempre meglio” commenta, a questo riguardo, Vittorio Ferrero, presidente del Comitato Regionale del Piemonte.

Le sedi della Croce Rossa piemontese garantiscono ogni giorno servizi essenziali, soprattutto per le tante vallate montane della regione e i piccoli centri. Dal trasporto sanitario verso le strutture ospedaliere, all’emergenza 118, migliaia di volontari e operatori sono impegnati ogni giorno per garantire salute e dignità ai cittadini piemontesi. Significativa anche l’assistenza fornita con continuità ad oltre 6.000 famiglie indigenti della regione e oltre 50.000 servizi l’anno di supporto alle persone, attraverso la consegna di spese e farmaci, i centri anti-violenza, gli sportelli e gli ambulatori sociali e le attività rivolte alle persone senza dimora.

L’attuale situazione internazionale fa sì che l’attività dei volontari sia oggi in particolar modo focalizzata sull’emergenza ucraina. Sono, infatti, almeno 18 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria. Mancano acqua, cibo, elettricità ed è sempre più difficoltoso l’accesso ai farmaci essenziali e alle cure mediche e, a queste necessità, Croce Rossa sta dando risposta senza sosta attraverso i propri volontari e le proprie volontarie.

Ogni settimana partono dall’Italia due convogli carichi di medicinali, generi alimentari, vestiti, coperte e letti da campeggio e kit di primo soccorso, che vengono consegnati alla consorella ucraina a Chernivtsi per poi essere distribuiti alle persone. Anche il Piemonte è parte attiva: ad esempio con la missione Leopoli 2, a marzo sono stati portati presso il Centro Fenoglio di Settimo Torinese (TO) 40 profughi ucraini disabili di cui 27 sono ancora ospitati in struttura. L’assistenza agli ospiti è stata garantita anche grazie al coordinamento con la Regione Piemonte. Nel solo mese di marzo sono stati attivati 153 volontari per un totale di 2600 ore di servizio in 333 turni.

In Piemonte, rispetto all’emergenza ucraina si segnalano anche numerose attività svolte dai Comitati Territoriali per supportare le persone arrivate sul territorio italiano, le famiglie ospitanti e le istituzioni. Oltre ai numerosi trasferimenti di profughi coordinati dalla Regione Piemonte, tra tutte sono significativi gli esempi della Croce Rossa di Susa che, all’interno del suo “Polo Logistico Valle di Susa” di Bussoleno (TO) offre ospitalità a più di 40 rifugiati ogni giorno, anche grazie al supporto di tanti volontari provenienti da tutta la regione che realizzano, assieme al personale di Susa, attività logistiche, di preparazione dei pasti, attività sociali e di ludoteca per i tanti piccoli ospiti. Sempre sul tema del supporto ai tanti bambini e bambine arrivati in Italia, la Croce Rossa di Novara organizza ogni weekend laboratori creativi, attività di svago ed educativi con oltre 130 minori (di età inferiore ai 10 anni) accolti sul territorio novarese, grazie ad una squadra di più di 20 giovani della Croce Rossa preparati appositamente per portare un po’ di gioia e spensieratezza.

“La crisi scaturita dal conflitto in Ucraina dimostra l’attualità e la necessità del mandato umanitario della Croce Rossa. In Piemonte ci siamo attivati fin da subito, in attività locali e regionali. Una risposta qualificata che si aggiunge alle tante attività locali e all’intensità delle attività connesse alla pandemia da Covid19 degli ultimi due anni. In questa giornata che per noi della Croce Rossa è così speciale deve andare un plauso a tutti i nostri Volontari e Operatori. il cui lavoro è davvero encomiabile e svoglio con abnegazione” dichiara Vittorio Ferrero.

Al di là della difficile contingenza internazionale CRI Piemonte è oggi impegnata in molteplici attività, anche grazie al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e al Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana, da sempre al fianco di tanti partner: Protezione Civile, Regione, Comuni e altri.

Attenzione e rispetto sono il denominatore comune di azioni che non hanno razza, genere o colore ma in tutto il mondo si ispirano a 7 Principi Fondamentali: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità.

L’8 Maggio ricorre la Giornata Mondiale della Croce Rossa e, per l’occasione, anche quest’anno l’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni Italiani) ha invitato i comuni italiani a illuminare di rosso i propri monumenti. Un’iniziativa simbolica alla quale il Piemonte ha risposto con entusiasmo con decine di monumenti, come municipi, castelli, i ponti storici sul Po a Torino, la cupola del Duomo di Novara o il Sacro Monte di Oropa che si tingeranno di rosso.

Ma l’8 maggio è anche la data che CRI simbolicamente dedica a tutte le volontarie e a tutti i volontari nella convinzione che l’umanità, vive di tempo donato e di piccole azioni quotidiane che si danno quasi sempre per scontate, eppure incredibilmente importanti per tutti i rapporti umani. Un gesto, anche il più semplice, connette in modo estremamente intimo chi la riceve, a chi lo dà generando cooperazione e interazione. Un attimo, per ridare dignità a chi è in difficoltà.

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