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Ambiente

Plastic Free: il parco dell’Arrivore a Torino è una bomba ecologica

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Per la giornata mondiale dell’ambiente, oggi 5 giugno, l’associazione Plastic Free onlus ha richiamato i volontari del torinese per una walk ecologica nel parco dell’Arrivore, dopo 30 minuti di camminata, la situazione è diventata drammatica ed i volontari non si sono tirati indietro, armati di sacchi e guanti hanno iniziato a pulire qualsiasi cosa gli passasse sotto mano.

“Da una semplice passeggiata ecologica, noi volontari ci siamo ritrovati in una vera e propria raccolta, recuperando più di 45 sacchi di immondizia e molti ingombranti. Il bosco situato al centro del parco è una bomba ecologica nascosta, il suo sottobosco nasconde rifiuti di ogni genere, vecchi di oltre 20 anni. Radici che sono cresciute inglobando rifiuti plastici e non solo. Cosa serve ancora per capire che urge intervenire?” Si domanda Federico Vidori, referente provinciale di Torino.

“È davvero triste vedere che la nostra passeggiata ecologica si è trasformata in apocalypse now dell’immondizia” aggiunge Lorenza, volontaria di Torino.

“La situazione malsana rinvenuta a proposito di siringhe senza cappuccio, tovaglioli/fazzoletti colmi di sangue, ed altri dispositivi medici, rinvenuti nel parco mettono in serio pericolo la salute, non solo dell’ambiente, ma di tutti coloro che frequentano il parco.” Dice Sofia, ricercatrice di laboratorio delle molinette e volontaria di Plastic free.

Ed un altro volontario aggiunge “Il Comune di Torino si faccia carico della situazione tragica che c’è al parco arrivore, per quanto su carta sia un parco, nessun altro parco di Torino è ridotto così male. Basta scavare e si trova di tutto. Non pretendiamo questo, ma almeno ripulire tutto quello che c’è in superficie è doveroso nei confronti dell’ambiente.”

L’associazione ha preso a cuore il Parco Dell’Arrivore e con la tenacia dei suoi volontari prospettano di tornare ancora, sperando di coinvolgere “anche le istituzioni e l’ente di raccolta locale, Amiat, che ringraziamo per il supporto ma questa volta abbiamo ancora più bisogno di loro in quanto molti rifiuti sono irrecuperabili senza l’attrezzatura necessaria” conclude Federico Vidori.

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